Milanmania: Hernandez e Bennacer i fiori all'occhiello, ma i veri colpi sono le conferme di Donnarumma e Suso
Si è chiuso il mercato estivo 2019. Quale voto dare alla campagna del Milan? Al termine di settimane faticose, complicate, gratificanti, chiuse con l’acquisto del settimo petalo della rosa, non è facile dare un giudizio equilibrato e il più vicino a una realtà che non sembra facile da decifrare. Sta proprio qui il punto. I dirigenti rossoneri non hanno acquistato profili definiti, dalla qualità ben accertata, ma giocatori futuribili, che potrebbero diventare una piacevole sorpresa per il campionato italiano.
Comincio però da un voto, secondo me ancora basso, il SETTE. Sette per non aver ceduto i pezzi pregiati della rosa, su tutti Donnarumma e Suso. Sembrava, nel maggio scorso, ineluttabile lasciar partire giocatori che avrebbero garantito il tesorone per lavorare alle operazioni in entrata. Invece no, invece no! Il Milan ha migliorato la rosa, perché indubbiamente la squadra è più forte rispetto alla scorsa stagione, senza depauperarla, privandosi dei pilastri sui quali costruire il futuro. Un voto alto anche per la determinazione e l’orgoglio di non cedere a richieste ritenute fuori mercato.
Insomma molti club hanno capito che Paolo Maldini e Zvonimir Boban conoscono bene il mercato e il valore dei i giocatori, non lasciandosi piegare nemmeno alla voglia di appagare le giuste ambizioni dei tifosi. Certo a volte sconcertati dai ricchi movimenti di altre società, attive e scoppiettanti rispetto all’andamento apparentemente più lento di Casa Milan. Veniamo infine al voto per il lavoro che ha portato, come detto, sette nuovi protagonisti vestire la maglia rossonera. Oltre a Giampaolo, il nuovo tecnico, tre, Rebic, Krunic e Bennacer sono nazionali, portando a diciassette il numero dei milanisti impegnati nelle soste per gli impegni internazionali.
Leao ha già giocato nella Under 21 portoghese, mentre Theo Hernandez ha già impressionato nella partita di debutto contro il Bayern Monaco. Non gioca con la maglia del Brasile Duarte, ma è stato titolare inamovibile nel Flamengo. Un biglietto da visita lusinghiero. Sono prudente. Non andrei oltre al SEI, perché molti di questi sono incognite nel campionato italiano. Altri non hanno ancora calcato i palcoscenici più prestigiosi della Serie A, dove la pressione e le esigenze sono più alte. Un SEI che però potrebbe trasformarsi, in un giudizio più gratificante se, come sono convinto, Hernandez confermerà la sua potenza e la sua devastante progressione, se Bennacer non porterà rimpianti per la mancata acquisizione di Sensi, che sembrava vicinissimo al Milan, dimostrandosi ora il pezzo più azzeccato del mercato interista. Rebic è un vice campione del mondo, che regalerà esperienza e personalità al gruppo di giocatori di Giampaolo.
Non ho ancora parlato del primo petalo, sul quale si poggia l’intera rosa. Sì, proprio l’allenatore rossonero che si augura di superare questo periodo iniziale, il più delicato per la costruzione di un nuovo progetto. Il voto finale è dunque rappresentato dalla media tra il SETTE per la conferma dei suoi campioni e il prudente SEI relativo ai nuovi volti milanisti. Insomma, assegnerei un SEI E MEZZO a questo mercato rossonero, che ha dovuto tenere conto dei paletti e delle aspettative della Uefa relativamente al FFP.
Potrebbe essere un buon viatico per la difficile stagione che attende il Milan. Chi ritiene il voto troppo basso, deve tenere conto delle tante incognite riguardanti i nuovi acquisti. Chi pensa invece che sia stato molto generoso, ha tutta la mia invidia perché possiede una sfera magica nell’armadio di casa. E’ certo dunque quale apporto potranno regalare i nuovi giocatori rossoneri, avendo già scoperto limiti di Hernandez, Bennacer, Leao, Duarte, Krunic e Rebic. Io invece non li conosco. Ne riparliamo fra qualche settimana. Il voto potrebbe trasformarsi in un CINQUE , ma anche in un SETTE E MEZZO!
Comincio però da un voto, secondo me ancora basso, il SETTE. Sette per non aver ceduto i pezzi pregiati della rosa, su tutti Donnarumma e Suso. Sembrava, nel maggio scorso, ineluttabile lasciar partire giocatori che avrebbero garantito il tesorone per lavorare alle operazioni in entrata. Invece no, invece no! Il Milan ha migliorato la rosa, perché indubbiamente la squadra è più forte rispetto alla scorsa stagione, senza depauperarla, privandosi dei pilastri sui quali costruire il futuro. Un voto alto anche per la determinazione e l’orgoglio di non cedere a richieste ritenute fuori mercato.
Insomma molti club hanno capito che Paolo Maldini e Zvonimir Boban conoscono bene il mercato e il valore dei i giocatori, non lasciandosi piegare nemmeno alla voglia di appagare le giuste ambizioni dei tifosi. Certo a volte sconcertati dai ricchi movimenti di altre società, attive e scoppiettanti rispetto all’andamento apparentemente più lento di Casa Milan. Veniamo infine al voto per il lavoro che ha portato, come detto, sette nuovi protagonisti vestire la maglia rossonera. Oltre a Giampaolo, il nuovo tecnico, tre, Rebic, Krunic e Bennacer sono nazionali, portando a diciassette il numero dei milanisti impegnati nelle soste per gli impegni internazionali.
Leao ha già giocato nella Under 21 portoghese, mentre Theo Hernandez ha già impressionato nella partita di debutto contro il Bayern Monaco. Non gioca con la maglia del Brasile Duarte, ma è stato titolare inamovibile nel Flamengo. Un biglietto da visita lusinghiero. Sono prudente. Non andrei oltre al SEI, perché molti di questi sono incognite nel campionato italiano. Altri non hanno ancora calcato i palcoscenici più prestigiosi della Serie A, dove la pressione e le esigenze sono più alte. Un SEI che però potrebbe trasformarsi, in un giudizio più gratificante se, come sono convinto, Hernandez confermerà la sua potenza e la sua devastante progressione, se Bennacer non porterà rimpianti per la mancata acquisizione di Sensi, che sembrava vicinissimo al Milan, dimostrandosi ora il pezzo più azzeccato del mercato interista. Rebic è un vice campione del mondo, che regalerà esperienza e personalità al gruppo di giocatori di Giampaolo.
Non ho ancora parlato del primo petalo, sul quale si poggia l’intera rosa. Sì, proprio l’allenatore rossonero che si augura di superare questo periodo iniziale, il più delicato per la costruzione di un nuovo progetto. Il voto finale è dunque rappresentato dalla media tra il SETTE per la conferma dei suoi campioni e il prudente SEI relativo ai nuovi volti milanisti. Insomma, assegnerei un SEI E MEZZO a questo mercato rossonero, che ha dovuto tenere conto dei paletti e delle aspettative della Uefa relativamente al FFP.
Potrebbe essere un buon viatico per la difficile stagione che attende il Milan. Chi ritiene il voto troppo basso, deve tenere conto delle tante incognite riguardanti i nuovi acquisti. Chi pensa invece che sia stato molto generoso, ha tutta la mia invidia perché possiede una sfera magica nell’armadio di casa. E’ certo dunque quale apporto potranno regalare i nuovi giocatori rossoneri, avendo già scoperto limiti di Hernandez, Bennacer, Leao, Duarte, Krunic e Rebic. Io invece non li conosco. Ne riparliamo fra qualche settimana. Il voto potrebbe trasformarsi in un CINQUE , ma anche in un SETTE E MEZZO!