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    Milanmania: godiamo, con scetticismo

    Milanmania: godiamo, con scetticismo

    • Luca Serafini
    Ci dispiace per Eusebio Di Francesco, il quale avrà pure tutti gli alibi e i motivi per recriminare, ma la rimonta del Milan domenica (dopo molto tempo) ci ha restituito energia positiva insieme con lo stupore. La questione degli errori arbitrali la lasciamo ai tifosi pro e contro, scriviamo del resto per questa testata (calciomercato.com) che fornisce loro persino una classifica basata sul te ne che è frutto - ci spiace polemizzare benevolmente con la linea editoriale - della sottocultura italiana del sospetto molto spesso peraltro avallato dai fatti. Così come ci prendiamo altro tempo per le formazioni iniziali di Montella e i suoi cambi, in attesa per esempio se davvero Locatelli è pronto come crediamo per essere titolare e se Niang sia più utile come crediamo in corsa piuttosto che dall'inizio. Infine, come sempre, soprassediamo sull'estetica perché questo Milan non sarà mai per palati fini data la sua scarsa qualità tecnica complessiva.

    L'aspetto che ci ha finalmente favorevolmente sorpresi è stata la capacità di reagire in una situazione che appariva irrimediabilmente compromessa, così come lo spirito di squadra e la sfrenata esultanza collettiva dopo il 3-3 e ovviamente dopo il gol-vittoria. Sembrerà, a chi non segue da vicino le vicende rossonere, un aspetto banale e magari secondario, invece la maturità nel saper affrontare i (troppi) eventi e momenti negativi degli ultimi anni, oltre a uno spiccato individualismo che ha avuto di recente in Cassano, Menez e Balotelli - autentici fattori destabilizzanti di qualsiasi spogliatoio - gli interpreti più conclamati.

    Se questo sia già il frutto del lavoro psicologico di Montella o del ritrovato orgoglio di un gruppo che lo aveva svogliatamente smarrito, è presto per sapere. Oggi in ogni caso i 10 punti nelle ultime 4 partite hanno un dolce sapore favola rispetto agli incubi cui ci avevano costretti. Vanno goduti, sebbene purtroppo a leggere e sentire i tifosi lo scetticismo, la diffidenza, il sospetto appunto che si tratti di illusioni o fuochi di paglia, restano assolutamente dominanti.

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