Milanmania: gennaio di fuoco, serve un centrocampista titolare. Mercato positivo, ma Romagnoli è un problema
Si è chiusa una delle parentesi più logoranti e tristi della recente storia rossonera. Non perdo tempo a commentare ancora il passato. Il futuro intanto è già cominciato con l’arrivo di Maignan, Tomori, Tonali, Giroud e i prossimi Diaz e Ballo-Tourè, quest’ultimo come alternativa a Theo Hernandez. A proposito, la porta per il difensore francese era chiusissima e mai si aprirà in questa sessione di mercato. “Casa Milan”, inoltre, fa trapelare che il bulimico PSG non ha inviato alcuna offerta per il potente terzino di fascia sinistra.
Difficile attendere sia il rinnovo che la cessione di Alessio Romagnoli, visti i costi proibitivi del suo ingaggio. Il rischio di perderlo a zero esiste in maniera concreta, perché il Milan a quelle cifre non arriva. Risulta dunque difficile ipotizzare realisticamente altre soluzioni.
Tornando al tema centrocampo, sembra assodato che la proprietà abbia dato ampio mandato ai dirigenti di via Aldo Rossi di andare incontro alle esigenze di Franck Kessiè, portando il suo stipendio a 5,5-6 milioni l’anno. Eppure nulla pare muoversi. Rimane la stessa domanda che mi sto ponendo da qualche settimana: perché non riaprire rapidamente la trattativa e altrettanto rapidamente chiuderla? Mi assicurano che l’ivoriano voglia rimanere al Milan anche se i plenipotenziari del mercato stessero leggermente più bassi rispetto alle sue richieste. Probabilmente dopo il suo ritorno dal Giappone la questione dovrebbe trovare una sua soluzione, ma fino alla firma, un bel nero su bianco, non sono tranquillo.
Leggo ormai tanti nomi per gli eredi di Grillo, Rivera, Rui Costa e Seedorf, i grandi numeri 10 della storia milanista. Visti però i costi, l’acquisto dovrebbe essere formalizzato solo ad agosto, magari addirittura nella seconda parte del mese. Assume una importanza ancor più rilevante invece il quinto rinforzo di centrocampo, dopo il sorteggio del calendario di Serie A. Nel mese di gennaio e primi febbraio, senza Kessiè e Bennacer, impegnati in Coppa d’Africa, il Milan dovrà affrontare Juventus e Inter. E’ obbligo potenziare il reparto con un "quasi" titolare che possa offrire le stesse garanzie dei due assenti.
In attesa del terzo attaccante, subito o a fine dicembre - serio candidato è Kaio Jorge - e dell’esterno avanzato di fascia destra, il bilancio comunque appare positivo per quanto riguarda le operazioni di mercato già effettuate. Senza squilli di tromba e inutili proclami, i dirigenti rossoneri hanno lavorato e lavoreranno per completare i tasselli mancanti, puntando su giocatori funzionali al progetto. Il Milan parte comunque da buone basi sul piano dell’identità di gioco e dello spirito di gruppo. Non sono sufficienti magari per dare le più complete garanzie sui futuri risultati, ma la vittoria della Nazionale di Mancini e soprattutto il cammino milanista della scorsa stagione confermano che le due caratteristiche possano aiutare a raggiungere i traguardi più ambiziosi. Per coloro che vogliano già fasciarsi la testa a metà luglio, mi permetto di consigliare inutili spese di bende. E’ troppo presto e potrebbero non servire né ora né a fine mercato.
Gigio Donnarumma, bollettino del 16 luglio. E’ stato eletto miglior giocatore dell’Europeo vinto dall’Italia. Ha firmato un contratto di 5 anni con il PSG. Fine.
Difficile attendere sia il rinnovo che la cessione di Alessio Romagnoli, visti i costi proibitivi del suo ingaggio. Il rischio di perderlo a zero esiste in maniera concreta, perché il Milan a quelle cifre non arriva. Risulta dunque difficile ipotizzare realisticamente altre soluzioni.
Tornando al tema centrocampo, sembra assodato che la proprietà abbia dato ampio mandato ai dirigenti di via Aldo Rossi di andare incontro alle esigenze di Franck Kessiè, portando il suo stipendio a 5,5-6 milioni l’anno. Eppure nulla pare muoversi. Rimane la stessa domanda che mi sto ponendo da qualche settimana: perché non riaprire rapidamente la trattativa e altrettanto rapidamente chiuderla? Mi assicurano che l’ivoriano voglia rimanere al Milan anche se i plenipotenziari del mercato stessero leggermente più bassi rispetto alle sue richieste. Probabilmente dopo il suo ritorno dal Giappone la questione dovrebbe trovare una sua soluzione, ma fino alla firma, un bel nero su bianco, non sono tranquillo.
Leggo ormai tanti nomi per gli eredi di Grillo, Rivera, Rui Costa e Seedorf, i grandi numeri 10 della storia milanista. Visti però i costi, l’acquisto dovrebbe essere formalizzato solo ad agosto, magari addirittura nella seconda parte del mese. Assume una importanza ancor più rilevante invece il quinto rinforzo di centrocampo, dopo il sorteggio del calendario di Serie A. Nel mese di gennaio e primi febbraio, senza Kessiè e Bennacer, impegnati in Coppa d’Africa, il Milan dovrà affrontare Juventus e Inter. E’ obbligo potenziare il reparto con un "quasi" titolare che possa offrire le stesse garanzie dei due assenti.
In attesa del terzo attaccante, subito o a fine dicembre - serio candidato è Kaio Jorge - e dell’esterno avanzato di fascia destra, il bilancio comunque appare positivo per quanto riguarda le operazioni di mercato già effettuate. Senza squilli di tromba e inutili proclami, i dirigenti rossoneri hanno lavorato e lavoreranno per completare i tasselli mancanti, puntando su giocatori funzionali al progetto. Il Milan parte comunque da buone basi sul piano dell’identità di gioco e dello spirito di gruppo. Non sono sufficienti magari per dare le più complete garanzie sui futuri risultati, ma la vittoria della Nazionale di Mancini e soprattutto il cammino milanista della scorsa stagione confermano che le due caratteristiche possano aiutare a raggiungere i traguardi più ambiziosi. Per coloro che vogliano già fasciarsi la testa a metà luglio, mi permetto di consigliare inutili spese di bende. E’ troppo presto e potrebbero non servire né ora né a fine mercato.
Gigio Donnarumma, bollettino del 16 luglio. E’ stato eletto miglior giocatore dell’Europeo vinto dall’Italia. Ha firmato un contratto di 5 anni con il PSG. Fine.