Milanmania: futuro al risparmio e critiche a go-go; Leo se ne va
Luca Talotta
Inutile nasconderlo, non poteva che finire così. Leonardo ce l'ha messa tutta, per dieci mesi ha guidato una squadra spesso zoppicante in campo. E' vero, ha alternato cose buone a errori grossolani, ma è anche alla sua prima esperienza in panchina, non si poteva chiedere di più.
Ma non si poteva andare avanti così, ovvio. La squadra non regge più certi ritmi già da due anni e quando poi ti ritrovi Silvio Berlusconi che ti critica... beh, c'è poco da fare. Se n'era andato Ancelotti, se ne va Leonardo.
Il presidente non lo stima, ha un organico che non verrà rafforzato seriamente (no cash dalla Fininvest). Quindi, perché continuare? Ma una cosa è certa: esce da questa storia a testa alta. E lasca la gatta da pelare, quella del Milan dei giovani, a qualcun altro. Sì, perché ormai è chiaro, dimentichiamoci i grandi investimenti del passato. Largo a Filippo Galli o a Massimiliano Allegri, non importa: ma un grazie di cuore a Leonardo.
