Milanmania: Mastalli spiazza Inzaghi!
Milan vuol dire famiglia. Si può parlare addirittura di dinastia nel caso dei Maldini, con Cesare e Paolo storici capitani col destino comune di sollevare una Coppa dei Campioni/Champions League al cielo d'Inghilterra e i giovani Christian e Daniel che provano a farsi largo nelle giovanili rossonere. Non è stato altrettanto fortunato il binomio Maurizio-Simonandrea Ganz, col mitico "El segna semper lu" che si è tolto lo sfizio di siglare diversi gol da riserva di lusso nell'anno dell'incredibile Scudetto di Zaccheroni e il figlio, oggi bomber a Como, che non si è sentito considerato a sufficienza dopo le belle cose fatte vedere in coppia con Comi in Primavera. Mastalli Alessandro (nella foto di ivm.calciomagazine.it), figlio di Mastalli Ennio (ex centrocampista di Bologna e Catania, qui nella foto di calciocatania.com), è invece un segnale di speranza, che al Milan si torni a puntare sui giovani, italiani, possibilmente proveniente dalla propria cantera.
UNA LUNGA ATTESA - Silvio Berlusconi ha spifferato ai quattro venti che, tra i motivi che porteranno alla separazione anticipata con Filippo Inzaghi, ci sarà il mancato impiego dei ragazzi più promettenti allenati quest'anno da Brocchi, successore di Superpippo alla guida della Primavera. Mastalli, Felicioli (che ha esordito nel finale a Napoli), Donnarumma, Piccinocchi, Di Molfetta e Mastour erano tutti in panchina nell'ultima casalinga stagionale col Torino e, finalmente, dopo 12 convocazioni e la prospettiva di dover continuare a guardare i compagni al fianco di Cerci e gli altri esclusi di giornata, è arrivato per Alessandro Mastalli, leader e capitano della Primavera, il momento tanto atteso del debutto in Serie A. Immaginiamo solo lontanamente la gioia di papà Ennio, di chi lo ha visto crescere prima sui campi del "Vismara" e poi a Milanello con i grandi, su tutti il numero 1 del vivaio del Milan Filippo Galli.
E poi proprio lui, Mastalli, che fin dai primi minuti dal suo ingresso al posto di Poli ha mostrato quella voglia di emergere e la personalità che avrebbero meritato questo premio ben prima. L'incoraggiamento di un senatore dello spogliatoio come Mexes è forse il gesto più bello, quello che ha fatto sentire definitivamente il ragazzo classe '96 uno del gruppo. Corsa, entusiamo, qualità che sono venute un po' a mancate nel Milan di quest'anno, doti che solo chi non ha nulla da perdere ma solo tanta voglia di farsi notare e di giocare per il piacere di farlo può darti. Ecco perchè in via Aldo Rossi non sono state comprese e condivise le parole di Inzaghi di sabato scorso, con la sua difesa d'ufficio sul mancato utilizzo dei giovani, a rischio di figuracce in un'annata tanto disgraziata e non ritenuti pronti, proprio da colui il quale ha condiviso la bella esperienza della vittoria al "Viareggio" 2014. L'impatto di Mastalli sulla partita col Torino è la smentita più evidente a tutti questi ragionamenti e la conferma, invece, che con un pizzico di coraggio in più non si sarebbe reso meno amaro il campionato che va in archivio ma che gli si sarebbe dato un senso differente, con un occhio rivolto al futuro.
UNA LUNGA ATTESA - Silvio Berlusconi ha spifferato ai quattro venti che, tra i motivi che porteranno alla separazione anticipata con Filippo Inzaghi, ci sarà il mancato impiego dei ragazzi più promettenti allenati quest'anno da Brocchi, successore di Superpippo alla guida della Primavera. Mastalli, Felicioli (che ha esordito nel finale a Napoli), Donnarumma, Piccinocchi, Di Molfetta e Mastour erano tutti in panchina nell'ultima casalinga stagionale col Torino e, finalmente, dopo 12 convocazioni e la prospettiva di dover continuare a guardare i compagni al fianco di Cerci e gli altri esclusi di giornata, è arrivato per Alessandro Mastalli, leader e capitano della Primavera, il momento tanto atteso del debutto in Serie A. Immaginiamo solo lontanamente la gioia di papà Ennio, di chi lo ha visto crescere prima sui campi del "Vismara" e poi a Milanello con i grandi, su tutti il numero 1 del vivaio del Milan Filippo Galli.
E poi proprio lui, Mastalli, che fin dai primi minuti dal suo ingresso al posto di Poli ha mostrato quella voglia di emergere e la personalità che avrebbero meritato questo premio ben prima. L'incoraggiamento di un senatore dello spogliatoio come Mexes è forse il gesto più bello, quello che ha fatto sentire definitivamente il ragazzo classe '96 uno del gruppo. Corsa, entusiamo, qualità che sono venute un po' a mancate nel Milan di quest'anno, doti che solo chi non ha nulla da perdere ma solo tanta voglia di farsi notare e di giocare per il piacere di farlo può darti. Ecco perchè in via Aldo Rossi non sono state comprese e condivise le parole di Inzaghi di sabato scorso, con la sua difesa d'ufficio sul mancato utilizzo dei giovani, a rischio di figuracce in un'annata tanto disgraziata e non ritenuti pronti, proprio da colui il quale ha condiviso la bella esperienza della vittoria al "Viareggio" 2014. L'impatto di Mastalli sulla partita col Torino è la smentita più evidente a tutti questi ragionamenti e la conferma, invece, che con un pizzico di coraggio in più non si sarebbe reso meno amaro il campionato che va in archivio ma che gli si sarebbe dato un senso differente, con un occhio rivolto al futuro.