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Milanmania: che follia con Diego Lopez
Per non correre il rischio di passare per incoerenti, ricordiamo il nostro pensiero sull'attuale momento in casa Milan: Mihajlovic ha come tutti qualche responsabilità, ma rischia di passare per l'ennesimo capro espiatorio per nascondere tutte le magagne di una malagestione societaria che si protrae ormai da qualche anno. Detto questo, la scelta, o forse sarebbe meglio chiamarlo azzardo, dell'allenatore serbo con lancio dal primo minuto del giovanissimo portiere Donnarumma al posto di Diego Lopez non ci trova per niente d'accordo.
SCELTA STRANA - Definire il ruolo del portiere più delicato di altri non appartiene al lungo elenco dei luoghi comuni legati al mondo del calcio, ma una verità assodata che tiene conto dell'incidenza degli aspetti psicologici sul rendimento in questo particolare ruolo. Escludere di punto in bianco Diego Lopez, estremo difensore di valore assoluto (le stagioni da protagonista a Madrid ne sono la conferma) e per distacco il miglior calciatore del Milan nella scorsa tribolatissima stagione, è una scelta strana, che non può essere liquidata con un semplice "in allenamento ho visto meglio Donnarumma". Che ci sia dell'altro, per esempio l'ennesimo tentativo di Mihajlovic di dare un segnale forte ad un gruppo povero di personalità lasciando intendere che nessuno è intoccabile?
DONNARUMMA ALLO SBARAGLIO - Forse è così, ma la spiegazione non ci convincerebbe ugualmente. Fare fuori Diego Lopez per affidare la porta ad un ragazzino di soli 16 anni è qualcosa che va contro la logica in un momento in cui gli equilibri restano precari anche dopo il successo sul Sassuolo e la posizione dell'allenatore è tutt'altro che salda. Donnarumma rischia di finire nel più classico dei tritacarne e, se l'errore di posizionamento in occasione del gol di Berardi è stato oscurato dal gol-partita di Luiz Adriano, come la metteremmo in caso di "papera" in una delle prossime uscite? Bruciare un portiere di enorme prospettiva come Donnarumma e correre il pericolo di immalinconire Diego Lopez e perderlo dal punto di vista mentale in previsione di un suo ritorno tra i pali sarebbe un errore imperdonabile. Caro Sinisa, stavolta hai proprio sbagliato.
Andrea Distaso
SCELTA STRANA - Definire il ruolo del portiere più delicato di altri non appartiene al lungo elenco dei luoghi comuni legati al mondo del calcio, ma una verità assodata che tiene conto dell'incidenza degli aspetti psicologici sul rendimento in questo particolare ruolo. Escludere di punto in bianco Diego Lopez, estremo difensore di valore assoluto (le stagioni da protagonista a Madrid ne sono la conferma) e per distacco il miglior calciatore del Milan nella scorsa tribolatissima stagione, è una scelta strana, che non può essere liquidata con un semplice "in allenamento ho visto meglio Donnarumma". Che ci sia dell'altro, per esempio l'ennesimo tentativo di Mihajlovic di dare un segnale forte ad un gruppo povero di personalità lasciando intendere che nessuno è intoccabile?
DONNARUMMA ALLO SBARAGLIO - Forse è così, ma la spiegazione non ci convincerebbe ugualmente. Fare fuori Diego Lopez per affidare la porta ad un ragazzino di soli 16 anni è qualcosa che va contro la logica in un momento in cui gli equilibri restano precari anche dopo il successo sul Sassuolo e la posizione dell'allenatore è tutt'altro che salda. Donnarumma rischia di finire nel più classico dei tritacarne e, se l'errore di posizionamento in occasione del gol di Berardi è stato oscurato dal gol-partita di Luiz Adriano, come la metteremmo in caso di "papera" in una delle prossime uscite? Bruciare un portiere di enorme prospettiva come Donnarumma e correre il pericolo di immalinconire Diego Lopez e perderlo dal punto di vista mentale in previsione di un suo ritorno tra i pali sarebbe un errore imperdonabile. Caro Sinisa, stavolta hai proprio sbagliato.
Andrea Distaso