Milanmania: bene Montella. Ora il mercato delle idee, non delle amicizie
Montella costituisce un'impennata strategica sorprendente e incoraggiante in un club ancora lontano dal ritrovare solidità ed equilibri smarriti da tempo, la sua scelta - quale che sia la genesi - va interpretata e apprezzata come la volontà di riportare sul campo una traccia di quel dna che ha costituito la base dei trionfi di 25 anni irripetibili. Perché il solco sia adeguatamente seminato, occorre ovviamente supportare, condividere e difendere le indicazioni del tecnico nel rinforzare i reparti e i punti più carenti di una squadra da rifondare: un centrale difensivo, due centrocampisti, due attaccanti. Non è (solo) una questione di soldi: valgono spesso nel calcio più 9 milioni per un talento affamato e tardivo come Lapadula che 30 per un'eterna speranza di redenzione come Balotelli. Vale spesso nel calcio più il tentativo di recupero di promesse come De Sciglio e Bertolacci che costose suggestioni straniere. In questo senso, cinesi o non cinesi, è fondamentale che a guidare il mercato siano le idee e non le amicizie, la strategia e non la convenienza o lo spreco. Per puntare davvero e fino in fondo su Montella, bisogna dargli retta da subito.