Troppo brusche e cocenti sono state le frenate improvvise, persino in questo primo scorcio di stagione, per potersi lasciare andare ad entusiasmi (soprattutto illusioni) o commenti definitivi. Certo è che da venerdì a martedì Montella è riuscito a vincere 2 partite di fila, il che è già una piccola impresa nella storia recente dei campionati rossoneri. Non ha subito gol. Ha fatto turnover. Silenziosamente dando spazio a Calabria e Locatelli i quali, con Donnarumma, Romagnoli, De Sciglio, Niang, Suso sono una bella scommessa rispetto a quel "Milan dei giovani" tanto a lungo strimpellato da Berlusconi e che invece poi finiva con Alex e Essien. 
I giovani da soli, sia pure con un ottimo maestro, tendono a ripetere gli stessi errori all'infinito se non hanno al fianco qualcuno che li guidi. Al fianco appunto. Ecco perchè un altro leader per reparto servirebbe come il pane. Certo è difficile trovarne uno in attacco che possa fare da chioccia. Gli attaccanti per definizione sono egoisti, famelici, non spartiscono la preda con nessuno. Per questo c'è chi discute Bacca nonostante l'ottima stagione alle spalle e i 5 gol in 5 partite adesso: lui ha bisogno di una preda, una palla, non di più. Gli basta e gli avanza. Se poi sono 3 come con il Torino un mese fa, meglio ancora. Per il resto il gioco, la manovra, la partecipazione non gli appartengono. Questione di natura, di indole, di caratteristiche proprie, prendere o lasciare. Nessun dubbio: prendere.