Milanmania: a Glasgow la grande rivincita di Kakà. E non solo la sua...
Arrivato nello scetticismo generale dopo quattro stagioni di anonimato al Real Madrid, Ricardo Kakà è tornato al Milan per riprenderselo. La prestazione di ieri sera a Celtic Park ha dimostrato una volta di più quanto la testa e le motivazioni siano la discriminante che separa un grande giocatore da un fuoriclasse e come la carta d'identità non dica tutta la verità sulle qualità di un calciatore. Le accelerazioni devastanti che lo avevano reso celebre in quel magico 2007 in cui portò la formazione rossonera sul tetto d'Europa prima e del Mondo poi si sono riviste nella serata di Glasgow che ha permesso al Milan di superare il primo vero bivio di questa complicata stagione.
E se il Kakà degli ultimi tempi si è preso tante rivincite nei confronti di chi lo considerava finito o non più adatto a un calcio dispendioso fisicamente e tattico come quello italiano, il vero vincitore della notte scozzese è anche Adriano Galliani. Che, nel momento più travagliato della sua quasi trentennale esperienza in rossonero, ha fornito la dimostrazione tangibile di aver avuto ragione nel puntare sul ritorno del figliol prodigo da Madrid nell'ultima sessione di mercato. Una volta di più, l'amministratore delegato uscente ha palesato la sua capacità nello strappare a condizioni favorevoli (il brasiliano è arrivato dal Real a costo zero) le grandi stelle dalle principali formazioni europee, dopo i precedenti di Ibrahimovic, Van Bommel e Balotelli. E nei giorni del grande freddo con Barbara Berlusconi, una vittoria diventa più bella se porta il nome di Kakà.