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Milanmania: 47 anni dopo Lo Bello, un altro errore a Torino. Gattuso, scusa
Secondo le ultime indiscrezioni, nell’incontro con gli allenatori, Nicola Rizzoli, il designatore degli arbitri ammetterà oggi l’errore sesquipedale dell’arbitro Fabbri. Sono passati quarantasette anni e al Milan si deve chiedere ancora scusa, dopo un match a Torino! Quello che deve preoccupare gli appassionati di calcio è però un altro fattore. Sembra che il divario di personalità, tecnico e temperamentale tra gli arbitri ,oggi considerati i più esperti e affidabili, e quelli della nuova leva sia enorme. Il futuro, in questo senso, si annuncia nebuloso e poco rassicurante.
Ora parliamo di questo Milan finalmente reduce da una prestazione positiva, un Milan che conserva il quarto posto nonostante un punto raccolto dei dodici a disposizione, nelle ultime quattro partite. Come venti anni fa, i Ragazzi sono attesi da un volatona finale di sette partite. Nel 1999, furono settimane entusiasmanti, indimenticabili, che regalarono lo Scudetto del Centenario. Non sarà facile vincere sette partite su sette, ma il destino del Milan è solo in mano al Milan, ancora quarto con la vista sul terzo, occupato dall’Inter, non brillante sul piano delle prestazioni. Occupiamoci però di casa nostra. Dopo il pareggio contro l’Udinese, al termine di una partita totalmente insufficiente, allo Stadium, ho rivisto la squadra tonica, sicura, motivata che non avevo più ritrovato dopo la sosta per le Nazionali.
Attenzione agli aggettivi usati. Non parlo di spettacolo, di una partita ricca di spunti di classe e stile. Chi cerca questi motivi, passi ,per il momento, ad altri teatri, ma la mia depressione calcistica, dopo il pareggio di martedì scorso, ha lasciato spazio ad una forte speranza di raggiungere l’obbiettivo, per la ritrovata compattezza morale, tecnica e tattica, caratteristiche decisive e fondamentali in questo finale di Campionato. Sono il primo ad alzare la mano, chiedendo scusa a Gattuso. Auspicavo cambiamenti dopo le vittorie stentate di febbraio e marzo, ma devo ammettere che il tecnico avesse ragione. E’ una squadra che deve giocare con il 4-3-3, interpreti ideali i giocatori visti a Torino, in attesa di Paquetà. Il brasiliano starà fuori fino ai primi di maggio, anche se la caviglia, ancora alle prese con un largo versamento, sembra stia asciugandosi prima del previsto.
Dunque, trascorrerò una settimana più serena, in attesa della madre di tutte le partite, quel Milan–Lazio, decisiva più sul piano morale che su quello della classifica. La password per il meritato ritorno in Champions League!