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    Milan-Verona, le pagelle di CM: è Jimenez il vero spaccapartita, Gimenez essenziale. Luce Joao Felix, flop Theo

    Milan-Verona, le pagelle di CM: è Jimenez il vero spaccapartita, Gimenez essenziale. Luce Joao Felix, flop Theo

    • Andrea Distaso
    MILAN


    Maignan 5,5: un inizio da brividi, con una quasi papera – ancora più clamorosa di quella di Rotterdam in settimana – con cui stava per regalare il vantaggio al Verona nei primi minuti. Poi, sempre il primo tempo, un'esitazione in uscita che costringe Theo Hernandez a liberare frettolosamente in fallo laterale e manda su tutte le furie Conceiçao. Non è tranquillo, a maggior ragione dopo il grave errore col Feyenoord, e si vede.

    Walker 6: alla quinta partita consecutiva, la sua prova dura appena un tempo. Nella quale il calciatore inglese non patisce nulla a livello difensivo, mentre in fase di spinta si produce in un tentativo di conclusione dalla distanza – in avvio – e in un paio di traversoni dalla destra che non vengono raccolti dai compagni. Poco assistito da Musah sulla propria corsia di competenza.
    (dal 45' Jimenez 7: prende il posto di Walker per dare più spinta e più imprevedibilità. Elettrico ma spesso caotico e disordinato, rischia grosso quando si fa ammonire al 59° per una reazione su Duda. Ritrova la calma ed è la sua illuminante intuizione a generare il gol di Gimenez con l'attacco alla linea avversaria e l'imbucata per Leao).

    Thiaw 6: in difficoltà soltanto una volta su Sarr, nell'azione che porta poi Duda in avvio ad impegnare Maignan. Per il resto, complice l'atteggiamento sempre più difensivo dei gialloblù, si occupa dell'ordinaria amministrazione e manderebbe pure in gol Santi Gimenez con una gran verticalizzazione, ma la posizione di partenza del messicano è irregolare.

    Gabbia 6: ritrova una maglia da titolare per dare respiro all'ottimo Pavlovic delle ultime partite e si limita ad eseguire, con pulizia e precisione il compito. Scolastico nelle chiusure, prova senza fortuna un paio di aperture che denunciano le difficoltà del Milan a fare calcio.

    Theo Hernandez 5: c'è poco da fare, la versione del terzino francese quest'anno è più o meno sempre la stessa. Conceiçao non ha grandi alternative in panchina e non può permettersi di panchinarlo, ma dopo un avvio che sembrava incoraggiante e propositivo in termini di spinta, si accontenta – come spesso gli è accaduto negli ultimi tempi – di mantenere la posizione. Le sue sgroppate sono un lontano ricordo.

    Musah 5,5: iniza la partita a destra, da esterno alto del 4-4-2, la finisce da interno di centrocampo dopo l'uscita di scena di Fofana. Sulla duttilità e l'impegno poco da dire, in quanto alla qualità diciamo che si è visto di meglio. Fa arrabbiare moltissimo Conceiçao per la sua naturale tendenza ad accentrarsi, ma risulta comunque uno dei calciatori più pericolosi in una partita non facile. Si divora nel finale di primo tempo del vantaggio su sponda di Gimenez, sfiora il gran gol nella ripresa con un destro che passa vicino all'incrocio dei pali.

    Fofana 6: in modalità risparmio energetico, come ormai avviene da un po' di tempo a questa parte. Del resto, il mediano francese non ha veri ricambi nel ruolo e il turn-over per lui è una parola sconosciuta. La versione decisamente meno debordante rispetto a quella dei primi 4 mesi di stagione è comunque sufficiente ad arginare le rare iniziative del Verona.
    (69' Pulisic 5,5: poco coinvolto, non si vede praticamente mai. Non è in grande condizioni e lo si sapeva, ma i quasi 70' di riposo torneranno utili martedì, quando servirà la sua inventiva e la sua intelligenza tattica per provare la rimonta sul Feyenoord).

    Reijnders 6: anche lui, come Fofana, è in evidente stato di cottura. Costretto dall'ennesimo cambio di posizione col nuovo sistema di gioco, prova ad interpretare con alterne fortune il ruolo di playmaker per dare qualità e fluidità alla manovra. L'olandese però ne risulta notevolmente depotenziato e, a parte una grande giocata che lo porta ad impegnare Montipò al 20°, fatica a prendere ritmo e col passare dei minuti cala di condizione e lucidità.

    Sottil 5,5: rimandato. La prima a San Siro per il giocatore arrivato in prestito dalla Fiorentina è tutt'altro che indimenticabile, condizionato chiaramente da una scarsa intesa col resto della squadra e da un pizzico di comprensibile timidezza per l'esordio, peraltro contro un Hellas molto attento in copertura. Nei suoi primi 45' in rossonero, restano negli occhi appena un paio di spunti a sinistra e niente più.
    (dal 45' Leao 6: non un grande ingresso in campo, bisogna dirlo. Come a Rotterdam, si intestardisce spesso e volentieri nella solita giocata “io contro tutti”, e si fa notare soprattutto per qualche caduta a terra di troppo e qualche bizzarra richiesta di calcio di rigore. Ha il merito di attaccare lo spazio alle spalle di Dawidowicz in occasione dell'intuizione di Jimenez e fornire il gol decisivo di Gimenez).

    Joao Felix 7: è in questo momento il giocatore del Milan con più fame, con più voglia di riprendersi il tempo perduto al Chelsea nei primi 6 mesi della stagione e mandare qualche segnale alla sua attuale squadra in vista di un'eventuale conferma. E' lui a scegliersi la posizione migliore dove andare ad incidere: prima a sinistra, poi a destra ed infine trequartista. Impegna Montipò con un tiro-cross velenoso nel primo tempo, si produce in un paio di serpentine da fenomeno nella ripresa, in una delle quali guadagna calcio di punizione dal limite. Una luce nelle tenebre.
    (dall'88' Terracciano sv)

    Gimenez 6,5: partita complicata per chi, come lui, ha bisogno di rifornimenti in quantità per essere protagonista. Fatica nella battaglia corpo a corpo con Coppola e, di tanto in tanto, prova a defilarsi per cercare qualche pallone in più. Trova il gol su bell'assist in verticale di Thiaw ma è in fuorigioco, poi offre una grande chance (cestinata) a Musah. Nel secondo tempo prova ad uscire un po' di più dall'area per duettare con Joao Felix e alla fine viene premiato col gol partita, su assist di Leao. Primo gol a San Siro con la maglia del Milan, secondo consecutivo in Serie A dopo quello di Empoli. Come lui, soltanto Shevchenko e Pulisic.
    (dall'82' Abraham sv)

    All. Conceiçao 6: rimodella il Milan, un po' per gestire le forze in vista della fondamentale partita di martedì prossimo col Feyenoord, in parte per avere risposte da giocatori sulla carta più adatti al 4-4-2 a lui tanto caro. La squadra però continua a dare la sensazione di avere poche idee e un'identità calcistica tutta da costruire. D'accordo il pochissimo tempo per lavorare, ma per larghi tratti i rossoneri sono piatti, andando a sbattere sistematicamente contro il castello difensivo costruito da Zanetti. Mai un movimento senza palla, mai una sovrapposizione per creare superiorità. La risolve ancora una volta coi cambi e coi singoli, ma contro la peggior difesa della Serie A – la terza in Europa – era lecito attendersi qualcosa di più. Per superare il turno contro il Feyenoord servirà molto di più.

    LE QUOTE - La partita tra Feyenoord e Milan ha visto un risultato finale che ha deluso i tifosi rossoneri. La squadra non è riuscita a mantenere il controllo del gioco, con errori individuali che hanno compromesso il risultato. Se hai seguito il nostro pronostico Feyenoord Milan, avrai notato quanto le nostre previsioni siano state influenzate dall'incertezza sulla forma della squadra. Ora, dopo questo risultato, siamo curiosi di vedere come il Milan reagirà nella prossima sfida: scopri il nostro pronostico per il prossimo incontro e verifica se riusciremo ad azzeccare ancora una volta le previsioni.


    HELLAS VERONA


    Montipò 6,5: pronto e reattivo sul destro indirizzato sul primo palo da Reijnders e ancora più “gattesco” sul tiro-cross da sinistra di Joao Felix che gli rimbalza davanti, nel primo tempo. Nel secondo tempo si produce in un bell'anticipo di pugno su Jimenez, poi non deve disimpegnarsi in grande parate. Capitola, incolpevole sulla deviazione ravvicinata di Gimenez su sponda di Leao

    Dawidowicz 5: presidia la sua fascia senza concedere particolari occasioni a Sottil nel primo tempo e a Leao, una delle grandi novità rossonere della ripresa. Macchia la sua prova perdendosi l'inserimento del portoghese alle sue spalle nella circostanza che decide il match di San Siro.

    Coppola 6: non si fa condizionare da un cartellino giallo incassato nei primi minuti della partita e controlla senza particolari difficoltà Gimenez, cliente non proprio comodissimo. E' parzialmente colpevole anche lui nell'occasione del gol decisivo del Milan perché, insieme a Valentini, si fa attirare dal movimento ad accentrarsi di Leao e soprattutto dall'accelerazione di Jimenez, che poi produce la giocata che spacca in due il match.

    Valentini 6,5: la prima da titolare in Serie A per il centrale argentino non è niente male. Attento, concentrato ed applicato. Magari stilisticamente non è il massimo della vita ma, da difensore di una volta, si fa valere dal punto di vista fisico e respinge tutto quello che capita a tiro. Non alza la linea, con Coppola, nell'occasione della rete di Gimenez.

    Thatchoua 6,5: percorre una quantità di chilometri incredibile fino al 94°, consentendo a Dawidowicz di soffrire il giusto prima con Sottil e poi con Leao. Non si vede tantissimo in proiezione offensiva, ma la circostanza non lo richiedeva.

    Duda 6,5: partita principalmente di sostanza e di schermatura delle linee di passaggio rossonero, senza disdegnare qualche iniziativa nella metà campo avversaria, soprattutto nel finale del primo tempo. Impegna subito Duda col destro, poi gioca una gara principalmente difensiva. Innesca la reazione da giallo di Jimenez con un colpetto al collo del milanista sulla quale Conceiçao e i suoi chiedono l'espulsione, visto che era già stato ammonito.

    Niasse 5: prende un giallo inspiegabile per un intervento scriteriato su Theo Hernandez. E' una scelta che lo penalizza per il resto della gara, nella quale si fa certamente notare per una buona propensione alla corsa.
    (dall'84' Bernede sv)

    Bradaric 6: partita scolastica, disciplinata e tutto sommato ordinata principalmente nel primo tempo, quando le rare apparizioni offensive di Walker e Musah non lo impensieriscono più di tanto. Un po' più complicato reggere il passo di un folletto come Alex Jimenez.
    (dall'84' Oyegoke sv)

    Suslov 6: sacrificato dal tipo di partita che il Verona è costretto a giocare per uscire con dei punti da San Siro. Quello che dovrebbe essere l'uomo di raccordo tra centrocampo e attacco si spende principalmente in un lavoro di opposizione nei confronti di Reijnders e Fofana.
    (dall'84 Cisse sv)

    Kastanos 5,5: la mossa a sorpresa di Zanetti per arginare ed imbrigliare gli uomini di qualità del Milan ripaga soprattutto dal punto di vista della fase di non possesso, pagando ovviamente in termini di qualità al momento di riproporsi. Dopo un'ora lascia il campo.
    (dal 61' Lazovic 5: entra nel momento in cui la spinta degli avversari cresce e non riesce a lasciare traccia).

    Sarr 6: si batte come un leone su tutti i palloni, provando come può a tenere impegnati Thiaw e Gabbia. Ripulisce in avvio il pallone che Duda calcia verso la porta di Maignan. Non riesce ad andare mai al tiro, ma sul piano dell'impegno non gli si può rinfacciare nulla.

    (dal 68' Mosquera sv)

    All. Zanetti 6: il piano gara funziona alla perfezione fino al guizzo di Jimenez. L'idea di intasare gli spazi a centrocampo e difendere sempre più basso contro una squadra non troppo dinamica come il Milan è quella giusta, anche se ovviamente deve rinunciare completamente alle ripartenze.


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    hontar
    hontar

    niente eh, se theo non fa super sgroppate sembra sempre insufficiente, e basta! ha fatto una semp...

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