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    Milan, un secondo tempo furente vale un pezzo di scudetto. Fiorentina, ora l'Europa è più lontana...

    Milan, un secondo tempo furente vale un pezzo di scudetto. Fiorentina, ora l'Europa è più lontana...

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Era lì vicino, ma si stava nascondendo. Non bastava il Milan del primo
    tempo per avvicinare ancora un po’ lo scudetto
    , ce ne voleva un altro, più
    duro, più cattivo, più feroce, ci voleva appunto una squadra da scudetto.
    E quando i rossoneri sono riaffiorati dagli spogliatoi dopo l’intervallo,
    ecco tutto quello che mancava e per la tosta Fiorentina non c’è stato
    niente da fare. Mezz’ora di arrembaggio, la difesa viola ha resistito come
    poteva, Leao ha sbagliato un gol (palla oltre la traversa) calciando oltre
    il dischetto del rigore e Terracciano ha fatto una paratona su Kessie.
    Poi
    c’è stato un calo del Milan, non vistoso, ma la minor pressione ha
    favorito la Fiorentina che ha avuto a sua volta una palla-gol e Maignan ha
    tirato fuori la prodezza del pomeriggio su colpo di testa di Cabral.

    A PORTIERI INVERTITI... -  Il numero 1 francese ha evitato un colpo
    durissimo, e forse anche irrimediabile, al 31' del secondo tempo, il suo
    collega fiorentino ha tolto invece alla sua squadra un pareggio sudato e
    non proprio immeritato. La solita storia dei portieri che devono giocare
    con i piedi, palleggiare, pensare da vecchio libero, quando invece
    dovrebbero pensare da portieri.
    Terracciano ha cercato Martinez Quarta con
    un passaggio corto e a mezza altezza che Leao ha intercettato sulla
    trequarti, è partito come una scheggia, ha puntato Milenkovic in area, ha
    mandato fuori tempo il serbo e fuori posizione il portiere mettendo la
    palla sul primo palo. San Siro è esploso, mancavano 11 minuti (recupero
    compreso) alla fine e il Milan non si è fatto più sorprendere.


    EQUILIBRIO - Il primo tempo era stato pari per gioco, risultato ed errori.
    Non pochi, gli errori, negli appoggi, nelle scelte, nelle conclusioni. La
    Fiorentina ha giocato questo pezzo di partita, la più complicata per
    evidenti ragioni delle ultime tre, assai meglio rispetto a quelle più
    abbordabili con Salernitana e Udinese finite malissimo per i viola. Il
    Milan, a sua volta, non se l’è sentita di metterla sul piano della
    accertata superiorità tecnica, ha giocato in modo così attento che in
    certi momenti è sembrato contratto.


    LE MOSSE - Il lato forte della squadra di Pioli, quello del versante
    sinistro, è stato ben occupato dai viola per tutto il primo tempo. Col
    Milan in possesso di palla, Hernandez si alzava subito diventando una vera
    ala sinistra e spingendo al centro Leao. Italiano, che in un primo momento
    aveva pensato di allargare Duncan sulla fascia per sorreggere Venuti, ha
    deciso subito di abbassare Gonzalez sul terzino francese, così Duncan è
    rimasto al controllo di Kessie, mentre Maleh si è dedicato a Tonali e
    Brahim Diaz, quando il Milan perdeva palla, si spostava su Amrabat.

    LE OCCASIONI - La Fiorentina si è mossa con personalità, sostenuta nella
    fase di palleggio da Cabral e ben sorretta da Amrabat, ancora nella
    posizione di centrale. Contro le grandi, anche quando ha perso, non è mai
    stata sottomessa sul piano del gioco e così è successo anche a San Siro, tranne che per la prima parte della ripresa.
    Dopo il gol di Hernandez
    annullato per un evidente fuorigioco di Messias, la prima vera occasione
    della partita è stata dei viola con un angolo di Biraghi controllato in
    piena area rossonera e in piena libertà da Igor, il cui sinistro è uscito
    di pochissimo. Palla-gol vera per il Milan con il pallonetto di Giroud su
    Terracciano in uscita dopo un assist di Kessie: fuori di un soffio.
    Poi
    ancora Fiorentina con una conclusione di Saponara (da applausi l’apertura
    di Duncan) respinta da Maignan e con un sinistro di Gonzalez murato da
    Tomori.

    IL RISCHIO MALEH - Dopo meno di due minuti Maleh ha preso la prima
    ammonizione perché è andato a contrastare Maignan che stava rinviando il
    pallone al limite dell’area. Dieci minuti dopo, altro fallo di Maleh su
    Diaz.
    Non da giallo, però forse era meglio evitare. Altri 6 minuti e Maleh
    ha rischiato forte, ma forte davvero: ha allargato il braccio e ha
    centrato Tonali alla gola. Era da giallo, come ha urlato Pioli al quarto
    uomo Marinelli.
    Ma Pioli, la cui correttezza e signorilità è nota ovunque,
    rivedrà il resto dell’azione e di sicuro ne parlerà a Tonali che, presa la
    gomitata alla gola, è crollato a terra tenendosi la faccia fra le mani.
    Non c’era bisogno di esagerare, anzi, di indurre in inganno Valeri, che
    comunque aveva già sbagliato. Il colpo era alla gola, non in faccia.

    MEZZ’ORA FURENTE - Come detto, nel secondo tempo è entrato in campo un altro Milan. Italiano ha sostituito Venuti (ammonito per un fallo su Leao)
    con Martinez Quarta, spostato proprio sulla fascia del portoghese. Pioli
    ha fatto i primi cambi dopo 11', con Krunic per Diaz e Rebic per Messias,
    rimasto praticamente fuori partita. Rebic, al contrario di quanto è spesso
    accaduto in questa stagione, è entrato col piede giusto e ha aumentato la
    pericolosità dell’attacco rossonero, costringendo però Leao sulla fascia
    destra. Lui si è preso quella di sinistra.

    ANCHE IBRA - Il Milan non riusciva a sbloccarla, così Pioli ha tentato di
    nuovo la mossa del totem, Ibrahimovic per Giroud. Italiano nel frattempo
    aveva cambiato il centrocampo con Bonaventura per Maleh (meglio evitare
    altri rischi), Ikoné per Gonzalez (prestazione involuta dell’argentino) e
    Torreira per Duncan. Al centro è rimasto Amrabat, l’uruguayano è andato
    sul centrosinistra.
    Anche Pioli ha cambiato posizione ai suoi esterni
    restituendo la sinistra, la fascia più amata, a Leao che da lì ha piazzato
    il colpo. Per il Milan la vittoria vale un pezzetto di scudetto. Per la
    Fiorentina la sconfitta, la terza di fila come non succedeva dal 2019
    con Montella in panchina, vale un pezzetto d’Europa in meno.


    Il tabellino

    Milan-Fiorentina  1-0 (primo tempo 0-0 )

    Marcatori: 37' st Leao (Mil)

    Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Kessie (dal 33' st Bennacer); Messias (dal 10' st Rebic), Brahim Diaz (dal 10' st Krunic), Leao; Giroud (dal 22' st Ibrahimovic). A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Bennacer, Ballo-Touré, Castillejo, Ibrahimovic, Rebic, Romagnoli, Krunic, Bakayoko, Gabbia, Saelemaekers.  Allenatore: Pioli

    Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Venuti (dal 1' st Quarta) Milenkovic, Igor, Biraghi; Amrabat, Duncan (dal 22' st Torreira), Saponara (dal 36' st Sottli); Maleh (dal 13' st Bonaventura), Cabral, Nico Gonzalez (dal 22' st Ikone). A disposizione: Rosati, Dragowski, Martinez Quarta, Bonaventura, Callejon, Ikoné, Terzic, Torreira, Piatek, Sottil, Nastasic, Kokorin. Allenatore: Italiano.

    Ammoniti: 2' pt Maleh (Fio), 41' pt Venuti (Fio), 26' st Martinez Quarta (Fio), 43' st Bennacer (Mil) 


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