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Milan, un secondo tempo furente vale un pezzo di scudetto. Fiorentina, ora l'Europa è più lontana...
tempo per avvicinare ancora un po’ lo scudetto, ce ne voleva un altro, più
duro, più cattivo, più feroce, ci voleva appunto una squadra da scudetto.
E quando i rossoneri sono riaffiorati dagli spogliatoi dopo l’intervallo,
ecco tutto quello che mancava e per la tosta Fiorentina non c’è stato
niente da fare. Mezz’ora di arrembaggio, la difesa viola ha resistito come
poteva, Leao ha sbagliato un gol (palla oltre la traversa) calciando oltre
il dischetto del rigore e Terracciano ha fatto una paratona su Kessie. Poi c’è stato un calo del Milan, non vistoso, ma la minor pressione ha
favorito la Fiorentina che ha avuto a sua volta una palla-gol e Maignan ha
tirato fuori la prodezza del pomeriggio su colpo di testa di Cabral.
A PORTIERI INVERTITI... - Il numero 1 francese ha evitato un colpo
durissimo, e forse anche irrimediabile, al 31' del secondo tempo, il suo
collega fiorentino ha tolto invece alla sua squadra un pareggio sudato e
non proprio immeritato. La solita storia dei portieri che devono giocare
con i piedi, palleggiare, pensare da vecchio libero, quando invece
dovrebbero pensare da portieri. Terracciano ha cercato Martinez Quarta con un passaggio corto e a mezza altezza che Leao ha intercettato sulla
trequarti, è partito come una scheggia, ha puntato Milenkovic in area, ha
mandato fuori tempo il serbo e fuori posizione il portiere mettendo la
palla sul primo palo. San Siro è esploso, mancavano 11 minuti (recupero
compreso) alla fine e il Milan non si è fatto più sorprendere.
EQUILIBRIO - Il primo tempo era stato pari per gioco, risultato ed errori.
Non pochi, gli errori, negli appoggi, nelle scelte, nelle conclusioni. La
Fiorentina ha giocato questo pezzo di partita, la più complicata per
evidenti ragioni delle ultime tre, assai meglio rispetto a quelle più abbordabili con Salernitana e Udinese finite malissimo per i viola. Il
Milan, a sua volta, non se l’è sentita di metterla sul piano della
accertata superiorità tecnica, ha giocato in modo così attento che in
certi momenti è sembrato contratto.
LE MOSSE - Il lato forte della squadra di Pioli, quello del versante
sinistro, è stato ben occupato dai viola per tutto il primo tempo. Col
Milan in possesso di palla, Hernandez si alzava subito diventando una vera
ala sinistra e spingendo al centro Leao. Italiano, che in un primo momento
aveva pensato di allargare Duncan sulla fascia per sorreggere Venuti, ha deciso subito di abbassare Gonzalez sul terzino francese, così Duncan è
rimasto al controllo di Kessie, mentre Maleh si è dedicato a Tonali e
Brahim Diaz, quando il Milan perdeva palla, si spostava su Amrabat.
LE OCCASIONI - La Fiorentina si è mossa con personalità, sostenuta nella
fase di palleggio da Cabral e ben sorretta da Amrabat, ancora nella
posizione di centrale. Contro le grandi, anche quando ha perso, non è mai
stata sottomessa sul piano del gioco e così è successo anche a San Siro, tranne che per la prima parte della ripresa. Dopo il gol di Hernandez annullato per un evidente fuorigioco di Messias, la prima vera occasione
della partita è stata dei viola con un angolo di Biraghi controllato in
piena area rossonera e in piena libertà da Igor, il cui sinistro è uscito
di pochissimo. Palla-gol vera per il Milan con il pallonetto di Giroud su
Terracciano in uscita dopo un assist di Kessie: fuori di un soffio. Poi
ancora Fiorentina con una conclusione di Saponara (da applausi l’apertura
di Duncan) respinta da Maignan e con un sinistro di Gonzalez murato da
Tomori.
IL RISCHIO MALEH - Dopo meno di due minuti Maleh ha preso la prima ammonizione perché è andato a contrastare Maignan che stava rinviando il
pallone al limite dell’area. Dieci minuti dopo, altro fallo di Maleh su
Diaz. Non da giallo, però forse era meglio evitare. Altri 6 minuti e Maleh
ha rischiato forte, ma forte davvero: ha allargato il braccio e ha
centrato Tonali alla gola. Era da giallo, come ha urlato Pioli al quarto
uomo Marinelli. Ma Pioli, la cui correttezza e signorilità è nota ovunque,
rivedrà il resto dell’azione e di sicuro ne parlerà a Tonali che, presa la
gomitata alla gola, è crollato a terra tenendosi la faccia fra le mani. Non c’era bisogno di esagerare, anzi, di indurre in inganno Valeri, che
comunque aveva già sbagliato. Il colpo era alla gola, non in faccia.
MEZZ’ORA FURENTE - Come detto, nel secondo tempo è entrato in campo un altro Milan. Italiano ha sostituito Venuti (ammonito per un fallo su Leao)
con Martinez Quarta, spostato proprio sulla fascia del portoghese. Pioli
ha fatto i primi cambi dopo 11', con Krunic per Diaz e Rebic per Messias,
rimasto praticamente fuori partita. Rebic, al contrario di quanto è spesso
accaduto in questa stagione, è entrato col piede giusto e ha aumentato la pericolosità dell’attacco rossonero, costringendo però Leao sulla fascia
destra. Lui si è preso quella di sinistra.
ANCHE IBRA - Il Milan non riusciva a sbloccarla, così Pioli ha tentato di
nuovo la mossa del totem, Ibrahimovic per Giroud. Italiano nel frattempo
aveva cambiato il centrocampo con Bonaventura per Maleh (meglio evitare
altri rischi), Ikoné per Gonzalez (prestazione involuta dell’argentino) e
Torreira per Duncan. Al centro è rimasto Amrabat, l’uruguayano è andato
sul centrosinistra. Anche Pioli ha cambiato posizione ai suoi esterni restituendo la sinistra, la fascia più amata, a Leao che da lì ha piazzato
il colpo. Per il Milan la vittoria vale un pezzetto di scudetto. Per la
Fiorentina la sconfitta, la terza di fila come non succedeva dal 2019
con Montella in panchina, vale un pezzetto d’Europa in meno.
Il tabellino
Milan-Fiorentina 1-0 (primo tempo 0-0 )
Marcatori: 37' st Leao (Mil)
Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Kessie (dal 33' st Bennacer); Messias (dal 10' st Rebic), Brahim Diaz (dal 10' st Krunic), Leao; Giroud (dal 22' st Ibrahimovic). A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Bennacer, Ballo-Touré, Castillejo, Ibrahimovic, Rebic, Romagnoli, Krunic, Bakayoko, Gabbia, Saelemaekers. Allenatore: Pioli
Fiorentina (4-3-3): Terracciano; Venuti (dal 1' st Quarta) Milenkovic, Igor, Biraghi; Amrabat, Duncan (dal 22' st Torreira), Saponara (dal 36' st Sottli); Maleh (dal 13' st Bonaventura), Cabral, Nico Gonzalez (dal 22' st Ikone). A disposizione: Rosati, Dragowski, Martinez Quarta, Bonaventura, Callejon, Ikoné, Terzic, Torreira, Piatek, Sottil, Nastasic, Kokorin. Allenatore: Italiano.
Ammoniti: 2' pt Maleh (Fio), 41' pt Venuti (Fio), 26' st Martinez Quarta (Fio), 43' st Bennacer (Mil)
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