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Milan, un pareggio senza giustificazioni: il sogno scudetto finisce qui. Pioli non sarà mai bravissimo
Stefano Pioli è un bravo allenatore destinato - temo - a non diventare mai bravissimo. Fino ad oggi, pur avendo allenato la Lazio, la Fiorentina (dei Della Valle), l’Inter e il Milan non ha ancora vinto nulla e, a meno che non conquisti la Coppa Italia, nulla vincerà anche quest’anno.
Non ce l’ho con Pioli che, tra l’altro, è una persona perbene in un ambiente non propriamente esemplare, ma la mia sensazione si è radicata ad ogni passaggio a vuoto. E’ vero che ha vinto il derby (ma pochi ricordano che la colpa è stata del black-out dell’Inter e che per più di un’ora aveva subito), è vero che è ancora in testa alla classifica (più due sull’Inter, più tre sul Napoli che lunedì potrebbe raggiungerlo), ma mi domando dove sarebbe ora se non avesse perso inopinatamente con lo Spezia in casa e non avesse buttato altri due punti ieri sera.
Non ci sono giustificazioni per avere pareggiato a Salerno. E’ vero, c’era il nuovo allenatore, Davide Nicola, che ha subito mandato in campo una squadra aggressiva, coraggiosa e con i terzini che attaccano (Mazzocchi è stato protagonista in entrambi i gol). E’ vero, Dragusin e Fazio hanno giocato una grande partita difensiva e Djuric, oltre che un gol, ha dato l’anima per 80 minuti. E’ vero, con l’approdo del direttore sportivo Sabatini, la Salernitana ha innalzato il tasso tecnico e agonistico collettivo. Ma se consideriamo che a Nicola mancavano Verdi, Schiavone e Gyomberg e, soprattutto, che Bonazzoli, autore del pari granata, ha costretto ad un salvataggio miracoloso Romagnoli quando la gara era sull’1-1, abbiamo la misura di quanto la prestazione del Milan sia stata sottotono per non dire del tutto deficitaria.
Male, anzi malissimo Mike Maignan, che ha sbagliato l’uscita su Djuric, consentendogli il colpo di testa che ha smarcato Bonazzoli, solo in mezzo all’area, in occasione del pareggio (30’). Il portiere francese ha sbagliato anche nella ripresa (65’) quando, fidandosi delle proprie capacità pedestri, ha cincischiato con la palla, se l’è fatta carpire da Bonazzoli che, anziché tirare subito con il sinistro nella porta sguarnita, ha messo in scena la rabona con il destro. La palla sarebbe comunque finita in rete se, nei paraggi della linea, in acrobazia non si fosse precipitato Romagnoli, salvando il Milan dallo svantaggio.
Svantaggio che è arrivato sei minuti dopo (71’) quando ancora Mazzocchi si è sganciato a destra e, poco prima della linea di fondo, ha crossato benissimo. Kessie non ci è arrivato e dietro a lui è sbucato Djuric che di testa ha portato avanti la Salernitana. Per l’occasione anche Tomori poco interessato. Il Milan, scappato avanti dopo appena cinque minuti con Messias (assist di Theo Hernandez, errore clamoroso di Ranieri che non segue il taglio del rossonero), ha avuto la colpa di credere che la partita fosse facile o addirittura risolta e non ha premuto sull’acceleratore del ritmo che esigeva la situazione.
Infatti, se si eccettua una punizione di Bennacer (conquistata da Leao), deviata in angolo da Sepe, la squadra dei Pioli ha gestito la gara a ritmi bassi, confidando nelle proprie qualità tecniche e dinamiche. Leao che, come al solito aveva cominciato bene anche come uomo assist, qualche volta si è specchiato troppo nella sua bravura perdendo occasioni per concludere o servire i compagni, questa volta poco inclini a perdonarlo.
Così, poco alla volta, il Milan ha cominciato a perdere qualche contrasto e a subire qualche ripartenza e, non dandosene per inteso, ha subito il pareggio al 30’. Scrivere che si è trattato di un errore di Maignan è giusto, ma riduttivo. Il primo peccato è stato concedere a Mazzocchi di fare cinquanta metri palla al piede nel deserto della fascia destra (sinistra per la difesa del Milan). Il cross, di per se stesso, non sarebbe stato nemmeno impossibile da neutralizzare, ma Maignan ha sbagliato il tempo e ha perso il contatto-contrasto aereo con Djuric. Regolarissimo il suo colpo di testa che è finito in mezzo all’area dove Bonazzoli, in mezza girata potente, ha messo dentro. Vano, sulla linea di porta, il tentativo di Theo Hernandez di ribattere di testa (ma lui, casomai, doveva essere a sinistra per contrastare Mazzocchi).
Pioli che aveva allertato Kessie per Tonali (acciaccato ma non tanto da abbandonare la contesa), lo ha messo in campo al posto di Bennacer ad inizio di ripresa. Nel frattempo Ribery (ottima la sua prestazione) ha offerto in mezzo un pallone basso per Djuric (58’) che non ha agganciato. Dall’altra parte (59’) Giroud, forse in fuorigioco, ha sprecato con un diagonale sulle mani di Sepe una palla che avrebbe potuto cambiare la partita.
Il Milan è passato al 4-4-2 con l’ingresso di Rebic (per Brahim Diaz al 61’) che è andato ad affiancare Giroud. Ma la situazione, nonostante un tiro di Leao mal controllato da Sepe (angolo), non è cambiata. Se non in peggio, quando la Salernitana è passata in vantaggio (71’) con Djuric. A quel punto (73’), dentro Florenzi per Calabria e Saelemaekers per Messias. Aveva tutta l’aria di finire con una sconfitta clamorosa, quando su un lancio lungo, Giroud ha fatto da sponda aerea per Rebic. Controllo con il corpo e destro da fuori area. Sepe, sorpreso e impreparato, non ha mosso un muscolo.
Ci si aspettava un finale furente del Milan, ma la stanchezza, l’assenza di idee e la lotta spasmodica dei giocatori della Salernitana hanno impedito che qualcos’altro accadesse.
E per me, lo ripeto, il sogno del Milan finisce qua.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Salernitana (4-2-3-1): Sepe; Mazzocchi, Dragusin, Fazio, Ranieri; L. Coulibaly, Radovanovic (15' pt Ederson); Kastanos (24' st Obi), Bonazzoli (37' st Mousset), Ribery (24' st Perotti); Djuric (37' st Mikael). A disposizione: Belec, Gagliolo, Jaroszynski, Kechrida, Veseli, Zortea, Bohinen. Allenatore: Nicola
Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria (28' st Florenzi), Tomori, Romagnoli, Hernandez; Bennacer (1' st Kessie), Tonali; Messias (28' st Saelemaekers), Diaz (16' st Rebic), Leao; Giroud. A disposizione: Tatarusanu, Ballo-Toure, Gabbia, Kalulu, Bakayoko, Castillejo, Krunic, Maldini. Allenatore: Pioli
Arbitro: Fabbri di Ravenna
Marcatori: 5' pt Messias (M), 29' pt Bonazzoli (S), 27' st Djuric (S), 32' st Rebic (M)
Ammoniti: Ederson, Djuric (S); Bennacer, Giroud, Rebic, Romagnoli (M). Recupero: 3' pt, 4' st.