Milan, un attaccante nel segno di Ibra
PAZZO ATTACCO - Mattia Destro e Giampaolo Pazzini sono gli ultimi fallimenti in ordine cronologico. Pazzini, dopo 21 reti in 74 presenze nelle tre stagioni rossonere (intervallate da infortuni) non è riuscito a trovare continuità ed è andato al Verona. Stesso discorso si può fare per l'attaccante della Roma, tornato nella capitale dopo essere riuscito a collezionare solo 8 goal in 34 presenze.
L'OPZIONE FRANCESE - C'è un altro giocatore che la passata stagione ha giocato da 9 in Serie A. Si tratta di M'Baye Niang. Il 20enne, però, è ultimo nelle nuove gerarchie milaniste: Bacca, Luiz Adriano e Jeremy Menez (per ordine presidenziale) sono tutti davanti al francese (se non parte).
IL NAVIGATO - Un'altro numero 9 fallito recentemente è Alessandro Matri. Il classe '84 di Sant'Angelo Lodigiano è nato nel Milan, con il quale è cresciuto fino al trasferimento a Cagliari. In Sardegna ha dimostrato di essere un attaccante da Serie A (entrando nella storia del club sardo segnando 36 gol in 125 presenze) e i due anni e mezzo alla Juventus lo hanno consacrato come numero 9, con due scudetti stampati sulla maglia. Torna a Milano come grande acquisto, ma segna un solo goal nella stagione 2013-14 prima di ripartire. Poi una serie di prestiti a Firenze, Genoa e un ritorno alla Juventus (dove è tornato a vincere, segnando nell'ultima finale di Coppa Italia). Se non riparte può candidarsi come 9, ma in passato ha fallito.
IL SOGNO - Zlatan Ibrahimovic è il terminale offensivo che i tifosi tornano a sognare. L'11 di Malmoe ha collezionato 42 realizzazioni in 61 presenze nei due anni a Milano e lasciato un grande ricordo, ha la personalità e la tecnica per essere il trascinatore del Milan. Le voci di mercato lo vogliono vicino e non c'è bisogno di dire quanto serva al nuovo allenatore rossonero, che lo conosce dai tempi dell'Inter.Carlos Bacca e Luiz Adriano sono avvisati: a Milano serve un grande realizzatore, un leader della fase offensiva di Sinisa Mihajlovic, per attaccare, attaccare, attaccare.
Matteo Moschella
@MatteoMoschella