Milan, un asso di nome Tevez
Un asso di nome Tevez. E' quello che il Milan conta di avere ancora in mano. E in via Turati c'è la convinzione che possa essere quello giusto per vincere la partita. Mentre la Juventus continua a ribadire la sua estraneità all'affare (ci sarebbe un ritorno di fiamma del Corinthians, che propone Paulinho come pedina di scambio), nelle ultime ore si è scoperto che il Paris Saint Germain potrebbe avere le carte migliori, ma non tutto è perduto, anzi. Assodato che è impensabile mettersi sullo stesso piano del club francese che ha alle
Thiago Silva chiama l’argentino: «Se vuole vincere, deve venire da noi. Lo aspettiamo tutti a braccia aperte»spalle il principe Tamin Al-Thani, erede al trono del Qatar. Si può ben immaginare che il confronto sarebbe impari già in partenza. Meglio allora affidarsi alla volontà del giocatore di indossare solo ed esclusivamente la maglia rossonera. Quella stessa volontà, il bomber argentino l'ha testimoniata direttamente ad Adriano Galliani, nel corso di una telefonata avvenuta martedì scorso. L'ad rossonero, l'agente dell'"Apache" Kia Joorabchian e l'intermediario Giuseppe Riso avevano appena raggiunto un'intesa sul contratto con cui Tevez si sarebbe legato al Milan e il coinvolgimento, seppur a distanza, dell'attaccante è stato l'ideale atto conclusivo della trattativa.
BRACCIO DI FERRO - Ebbene, ora il club rossonero si aspetta che l'"Apache" resti fermo sulle sue posizioni anche davanti alle proposte del Paris Saint Germain, in modo da costringere il City ad accontentare i suoi desideri. D'altronde, sarebbe difficile venire meno a una parola data. E lo stesso Joorabchian dovrà dare prova delle sue abilità. Il rischio tuttavia è che si inneschi un braccio di ferro e che, per di più, possa pure durare a lungo. Probabilmente anche oltre quanto Galliani aveva preventivato. Nella mail spedita qualche giorno fa ai dirigenti del club inglesi, infatti, insieme ai dettagli dell'offerta per il prestito gratuito di Tevez (con diritto e non obbligo di riscatto), era inserita anche una data di validità. Il motivo è che nei piani rossoneri, il giocatore avrebbe dovuto aggregarsi alla comitiva rossonera in tempo per partecipare al mini-ritiro invernale in Dubai (al via il 29 dicembre). La curiosità è che l’argentino potrebbe comunque partire
Lo sceicco proprietario del club parigino non molla la presa: aveva promesso un colpo nel mercato invernaleper gli Emirati, ma con il Paris Saint Germain, che affronterà proprio il Milan in amichevole il 4 gennaio. Come anticipato, però, per la piega che ha preso la situazione, i tempi potrebbero davvero dilatarsi e, non a caso, l'ad rossonero ha già fatto sapere che la scadenza dell'offerta non deve essere considerata tassativa e che l'"Apache" potrebbe anche arrivare a fine mercato. L'importante, a questo punto, è che possa varcare i cancelli di Milanello.
AL MILAN PER VINCERE - Intanto anche Thiago Silva ha provveduto a far capire quale sia al momento la linea del Milan. In questo senso, il messaggio che il difensore ha spedito a Tevez è sufficientemente eloquente: «Se vuole giocare in una grande squadra e provare a vincere tutto, certamente può venire da noi - ha affermato a Sky -. Lo aspettiamo a braccia aperte perché qui può fare la differenza. La rivalità tra brasiliani e argentini? C'era e c'è ancora, ma dentro il campo siamo tutti amici e pensiamo solo a fare bene per la nostra squadra». Ad ogni modo, il Milan continua a tenere caldo l'asse con il Catania e Maxi Lopez resta con i bagagli a portata di mano.
STELLA PER L'INVERNO - Nel frattempo, dalla Francia cominciano a trapelare le prime indiscrezioni. La più significativa riguarda i progetti del Paris Saint Germain. Già alla fine del mercato estivo, infatti, era stato stabilito di ingaggiare una stella di prima grandezza nella sessione invernale. Si pensava potesse essere David Beckham, ma Tevez, oltre al nome, assicurerebbe un grande apporto anche in termini tecnici. Potrebbe essere decisivo, insomma, per spostare gli equilibri nella ricorsa al titolo transalpino e poi rivelarsi utile per attrarre altri campioni in vista della prossima stagione, ovvero quella del pianificato ritorno in Champions League. E pazienza se l'ingaggio dell'"Apache" rischia di sballare qualche equilibrio nello spogliatoio. Certe cose si possono sistemare. Mansour bin Zayed deve averlo spiegato al cugino Tamin Al-Thani.