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    Milan, tutti temono Leao: ma non ha ancora fatto il salto di qualità

    Milan, tutti temono Leao: ma non ha ancora fatto il salto di qualità

    • Federico Zanon
    Senza Ibrahimovic tocca a lui. Quella contro l'Inter è un partita fondamentale per il Milan, che in caso di sconfitta sarebbe tagliato fuori dalla lotta scudetto, lo è altrettanto per Rafa Leao, che in assenza dello svedese dovrà indossare la tuta da supereroe. Il percorso di crescita passa da tappe intermedie, ma gli infortuni a Zlatan e a Rebic hanno messo il portoghese di fronte a una grande sfida: caricarsi il Milan sulle spalle e portarlo alla vittoria. Tutti lo temono, per la sua imprevedibilità, per la velocità nello stretto, per la grande tecnica, la sua crescita in questa stagione è stata esponenziale, ma è arrivato il momento di fare di più, di fare il definitivo salto di qualità. 

    SVOLTA - I numeri non mentono, Leao dopo due anni di assestamento ha imparato a essere concreto sottoporta, con 8 gol e 5 assist in 24 partite tra campionato, Champions League e Coppa Italia, ha iniziato a essere sempre di più un fattore, ora è arrivato il momento di svoltare in termini di leadership e responsabilità. Ora deve capirecome gestirsi a ll'interno dei 90 minuti, dal punto di vista fisico e mentale, evitare di partire a 1000 all'ora per poi avere la lingua di fuori al 60'. Il Milan ha bisogno della sua lucidità per tutta la partita, ancor di più in questo periodo nel quale le scelte là davanti sono limitate. Per entrare nell'élite degli attaccanti più forti del mondo deve fare un passo anche sul fronte 'gol pesanti': gli mancano quelli decisivi, quelli che decidono le partite. Come quelli di Ibra, che il ​ 2-1 del settembre 2020 ha regalato l'unico successo rossonero negli ultimi 11 derby.

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