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Milan, tutte le colpe di Allegri
Quando una squadra non raggiunge gli obiettivi prefissati, il capro espiatorio per antonomasia è l'allenatore. Lo stesso vale per il Milan che salvo harakiri della Juventus a fine stagione abdicherà e metterà alla porta Massimiliano Allegri, nonostante un contratto fino al 2014. Il tecnico livornese non è l'artefice della fallimentare stagione rossonera, ma è uno dei principali colpevoli. Motivo per cui a giugno sarà scaricato da Berlusconi, a cui non è mai andato a genio. Il Milan, se si esclude il successo in Supercoppa Italiana con l'Inter, chiuderà la stagione con zeru titoli. E Allegri pagherà per le sue scelte.
preparazione fisica: il Milan è arrivato al fotofinish senza fiato e senza forza nelle gambe. Hanno giocato quasi sempre gli stessi perchè per il secondo anno consecutivo gli infortuni hanno condizionato la stagione. Non si può parlare solo di sfortuna, evidentemente la preparazione atletica non è stata adatta per un gruppo che ha un'età media di 29,69 anni.
gestione degli attaccanti: va bene puntare su Ibra, i 24 gol in campionato e i 5 in Champions gli hanno dato ragione, ma sulla spalla dello svedese resta più di un dubbio. El Shaarawy è stato mandato in naftalina troppo spesso, Maxi Lopez è scomparso dai radar, Inzaghi non è mai stato preso in considerazione. Allegri ha scelto di puntare su Robinho, il fratello scarso del giocatore visto la scorsa stagione.
scelte tattiche dubbie: ha sostituito Boateng con Emanuelson e Seedorf. Ha scaricato troppo presto Taiwo e non ha dato continuità sulla fascia sinistra.
errore Thiago Silva: il difensore brasiliano è stato schierato da infortunato sia con la Juve sia con la Roma. Allegri ha scelto di rischiare e l'ha perso nel momento caldo della stagione.
errore di comunicazione: ha parlato per un mese del gol annullato a Muntari, dando un alibi alla squadra.