Milan, tutta la verità sul summit tra Ibra e Cardinale
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INCONTRO NON RISOLUTIVO- Intorno alle 19:45 di ieri Ibrahimovic ha lasciato l’Hotel di zona Porta Venezia a bordo della sua auto. Non ancora con una offerta scritta con cifre, dettagli e un ruolo ben definito. Perché da una parte lo svedese ha ribadito che l’abito da brand ambassador non lo farebbe stare a suo agio. Zlatan vuole essere protagonista a 360 gradi, vivere Milanello in tutte le sue sfaccettature e avere un peso decisionale di primo piano nelle scelte legate all’allenatore e ai giocatori.
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EQUILIBRIO- Cardinale vuole fortemente Ibrahimovic ma allo stesso tempo è molto sensibile a quelli che sono gli equilibri di una struttura da lui ideata la scorsa estate. Il patron non vuole depotenziare il ruolo dell’allenatore che deve avere piene responsabilità delle scelte e dei risultati. Affiancare Ibrahimovic a Pioli potrebbe dare un segnale equivoco all’ambiente.
MONDO RED BIRD - Inquadrare oggi Ibrahimovic all’interno del Milan sembra essere sempre più una missione quasi impossibile. Zlatan non ha ancora le competenze per un ruolo dirigenziale nonostante le doti riconosciute a tutti. Ecco perché Cardinale vorrebbe coinvolgere lo svedese in altre attività legate a Red Bird con vista sul mondo rossonero. I sorrisi ci sono così come la voglia di parlarne ancora, tra Cardinale e Ibrahimovic la trattativa andrà avanti a oltranza.