Getty Images
Milan tra Uefa ed Elliott: ecco perché il mercato di gennaio è stato bloccato
L'inverno con Gattuso ha portato il Milan in una condizione tecnica e fisica vicina aspettative iniziali, facendo cadere come foglie tutte le paure che ne avevano caratterizzato l'avvio di stagione. In primavera toccherà a Marco Fassone giocare la partita più importante per il futuro del club, ovvero quella con la Uefa. Il club di via Aldo Rossi porterà in esame i bilanci 2015, 2016 e 2017 che mostrano un rosso complessivo di 250 milioni rispetto a un limite consentito sceso nel frattempo a 30 milioni.
GLI OCCHI DELLA UEFA - Nyon non è tuttora convinta della solidità patrimoniale della proprietà cinese del Milan, tanto che sta continuando l'opera di attento monitoraggio del club. Una condizione fondamentale, per presentarsi davanti al massimo organismo calcistico europeo con le giuste credenziali ed evitare sanzioni, è quella del rifinanziamento del debito con Elliot. L'accordo con Highbridge è naufragato a inizio gennaio- anche per via delle diverse vedute sulla struttura manageriale del club - e adesso l'incarico è stato conferito alla banca d'affari Bofa Merrill Lynch. Quest'ultima avrebbe avuto l’incarico di organizzare l’emissione di un bond da 300 milioni entro marzo sullo stile di quanto già fatto dall'Inter e dalla Roma con Goldman Sachs. Un piano, quello studiato da Fassone e il direttore finanziario Valentina Montanari, che presenta rischi molto elevati e che avrebbe il profumo dell'impresa: la partita si gioca molto sui possibili crediti futuri del club, alla base delle garanzie c'è il pegno sui diritti tv e altro. Questa sarebbe solo la prima fase alla quale farà seguito un'altra alla ricerca di una soluzione per la Rossoneri Sport (deve restituire 180 milioni ad Elliott sempre entro ottobre), che ha in pegno le azioni del Milan. Sviluppi in tal senso sono attesi già in questa settimana, dove sono in programma appuntamenti di importanza capitale.
RETROSCENA SUL MERCATO - Gli occhi della Uefa e di Elliott hanno avuto un peso non da poco sulla scelta del Milan di non fare mercato a gennaio. Da un lato c'era l'assoluta volontà di non andare a rovinare un equilibrio raggiunto con il lavoro, sul campo, di Gattuso. Dall'altro, anche in ottica delle possibili cessioni, non poteva essere depauperato il valore tecnico della rosa. Per capirci meglio, Andrè Silva è stato bloccato anche per queste motivazioni e ogni discorso verrà rimandato a giugno quando, nei piani di Marco Fassone, il Milan avrà superato i primi due esami, garantendosi una maggiore forza rispetto a quella attuale. Stesso discorso vale anche per i due asset più importanti del club che rispondono ai nomi di Gianluigi Donnarumma e Suso. Averli in ancora in squadra fa tutta la differenza del mondo, anche come attrazione per dei possibili nuovi investitori, una condizione che va tenuta in considerazione allo stato attuale.