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Milan, torna Giroud: la sfida al tabù Atalanta e un messaggio chiaro da lanciare
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ESSERE LEADER – Sottolineare quanto e come Giroud, sin dal suo arrivo nell’estate del 2021, sia diventato fondamentale per Pioli, oltre che leader della formazione rossonera, sarebbe riduttivo. L’esperienza internazionale, le prestazioni in campo e le reti decisivi sono stati tutti elementi che hanno reso l’ex Arsenal e Chelsea imprescindibile nel sistema Milan. Seppur l’età continui ad avanzare (siamo arrivati a 37 anni), il club di Via Aldo Rossi non ha intenzione di rinunciare alla classe del 9 francese. Motivo per il quale, la maggior parte dei dissensi arrivati a Giroud puntino proprio in questa direzione: inammissibile farsi espellere così a Lecce (lasciando il Milan con un bacino di opzioni per il reparto offensivo estremamente ridotto), altrettanto ingiustificabile sparire dal campo, dopo il rigore fallito a San Siro contro il Dortmund che, son il senno di poi, rischia di costare il pass per la qualificazione agli ottavi di Champions League. La trasferta di Bergamo, dunque, capita a pennello per tornare immediatamente a dimostrare la sua centralità e le sue doti da bomber di razza. D'altronde, statistiche alla mano, nei big match Giroud si esalta (6 gol al Napoli, 3 a Inter e Lazio, 2 alla Roma, 1 alla Juventus).
SFIDA AL TABU’ – E questa chance, infatti, arriva in una partita insidiosa come quella al Gewiss Stadium. La forza dell’Atalanta non è nuova ai più (e nemmeno al Milan, vista la buia parentesi di quel dicembre 2019) e non bisogna farsi tradire dal recente periodo che sta vivendo la squadra orobica (a cui manca il successo in campionato dallo scorso 30 ottobre) che ha mal figurato nella cocente sconfitta per 3-0 in quel di Torino. Al di là della rimaneggiata formazione (molte assenze in difesa) a disposizione di Gasperini, la chance è golosa per Olivier Giroud, soprattutto per sfatare un tabù che lo coinvolge sin dall’inizio della sua avventura rossonero: il numero 9 non ha, infatti, mai segnato contro i bergamaschi. Una sola rete riuscirebbe a dare un messaggio a più destinatari: ai tifosi, ai detrattori, ai suoi compagni di reparto Jovic (che ha fornito i primi segnali con il gol realizzato contro il Frosinone) e Camarda (più giovane debuttante in Serie A nella storia del calcio italiano) e al Milan stesso.
IL FUTURO – Il destino di Giroud, infatti, è legato a doppio filo a quanto succede sul rettangolo verde di gioco. A Le Journal du Dimanche, nel corso delle scorse settimane, il francese si era così espresso: "Il mio contratto scade a giugno. Non ne ho ancora parlato con la società, ma vorrei restare. Sono convinto di poter essere ancora utile a questa squadra". Una dichiarazione d’intenti precisa, dimostrata anche dal totale disinteresse verso l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti, che hanno provato a convincerlo a cambiare aria a suon di milioni. Giroud è pronto a trattare il rinnovo di contratto, dando esclusiva priorità al Milan. La soluzione che accontenterebbe tutti sarebbe quella del rinnovo annuale, ma va prima trovata una quadratura su un ingaggio che ora tocca i 3,5 milioni netti all’anno. Il club di Via Aldo Rossi ha ben chiara la fedeltà del transalpino e capirà, nei prossimi mesi, quali sono i progetti e le idee per costruire un futuro ancora legato ai colori rossoneri. Intanto, sul campo, palla a Giroud per scacciare ogni dubbio.