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Milan, torna di moda la pista De Maio
UN GIGANTE SULLE PALLE ALTE - De Maio si è sempre dovuto guadagnare con la gavetta e il sudore della fronte il posto titolare, ma quando ci è arrivato, non lo ha più lasciato: 27 presenze quest'anno, 2263 minuti giocati in Serie A, è diventato il pilastro della retroguardia genoana, la sesta meno battuta del campionato. E' in grado di giocare sia in una linea a 3 che in una a 4: lo faceva a Brescia, la prima società italiana che ha creduto in lui, prelevandolo dalle giovanili del Nancy. Poi l'approdo a Genova, tra il malumore dei tifosi, che accusavano Preziosi di averlo preso a parametro zero solo come tappabuchi: poco spazio con Liverani, poi l'esordio con Gasp, che non l'ha più tolto. Rapido e preciso, è un gigante sulle palle alte, vero e proprio "tallone d'Achille" dei rossoneri.
5 MILIONI E SI PARTE - De Maio possiede anche il passaporto italiano, e si è dichiarato più volte disponibile a vestire la maglia della nazionale azzurra. Per questo motivo il progetto di italianizzare la squadra sarebbe comunque perseguito. Il suo contratto scade nel 2017: già nei mesi scorsi Milan e Lazio avevano fatto un sondaggio con il suo agente, Diego Tavano, ma poi l'affare non era andato in porto. Molto apprezzato a Milanello, soprattutto da Seedorf. Quest'anno sta confermando tutto il suo valore: è un difensore che sa impostare l'azione da dietro e di centrali con queste caratteristiche ce ne sono pochi. Ora, a 28 anni è arrivato il momento del decisivo salto di qualità: per una cifra vicina ai 5 milioni, l'asse Milano-Genova è pronta a scaldarsi di nuovo.
ADG