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Milan: l'evoluzione di Theo Hernandez, il miglior terzino al mondo. Maldini nel mirino e un futuro da scrivere
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CRESCITA - L’emersione della sua duttilità tattica, in una stagione che ha visto i rossoneri essere colpiti da un’emergenza difensiva senza precedenti, ha mostrato la sua capacità di adattarsi a una posizione – come quella di centrale – non naturale, poco affine e non esattamente nelle sue corde. Ma Theo ha mostrato anche questo lato della sua medaglia delle abilità, disputando 7 partite in maniera egregia, affidabile. Qualche suo predecessore illustre, con la maglia numero 3 e la fascia di capitano sul braccio al Milan è stato il più grande a vestire questo ambivalente ruolo. Il ritorno sulla fascia sinistra, successivamente, hanno riportato in auge le sue caratteristiche offensive: l’ennesimo assist a Leao della sua esperienza rossonera (il settimo dal 2019) durante la sfida vinta per 3-0 contro il Rennes nell’andata dei playoff di Europa League è la rinnovata dimostrazione di essere di fronte a un laterale moderno, dinamico, speciale che si contende e, anzi, si prende di diritto l’ambizione di essere il numero uno al mondo nel suo ruolo.
BIG A CONFRONTO – A parlare, infatti, come sempre d’altronde in questo mondo, sono alcuni dati. I 4 gol, conditi da 7 assist (11 partecipazioni attive ai gol, il miglior dato tra i difensori in Serie A), registrati nelle 30 partite stagionali, hanno permesso a Theo Hernandez di raggiungere l’invidiabile bottino (a partire dalla stagione 2019/20, annata in cui arrivò a vestire i colori rossoneri) di 29 reti e 36 passaggi vincenti su un totale di 199 partite disputate in rossonero. Numeri che lo incoronano come il miglior difensore goleador degli ultimi 5 anni nei cinque principali campionati europei, secondo i dati forniti da Transfermarkt. Solo Hakimi (anche se partendo dalla fascia destra e da una posizione da esterno leggermente più offensiva) ha siglato lo stesso numeri di reti in questo lasso di tempo, mentre in giro per l'Europa (e ritornando sulla fascia sinistra, di competenza anche di Theo) nemmeno Guerreiro (27 fra Borussia Dortmund e Bayern Monaco) o Grimaldo (sempre 27 tra Benfica e Bayer Leverkusen) o Davies (9 più 29 assist al Bayern Monaco) sono riusciti a tenere il passo del numero 19 francese. In Europa, dal 2020, da inizio 2020, solo Trent Alexander-Arnold (63) ha partecipato a più reti del francese (55 – 24 gol e 31 assist) tra i difensori dei maggiori cinque campionati europei in tutte le competizioni. In Serie A, solo Dimarco ha quasi (1 gol e 2 assist in meno giocando sempre, tranne uno spezzone da braccetto in Champions League contro la Real Sociedad da esterno in un centrocampo a 5) gli stessi numeri stagionali di Theo, ma, negli ultimi anni, i numeri dell’esterno azzurro sono inferiori a quelli del transalpino (l’ex Verona si ferma a 16 reti e 30 assist).
DATI – Ma queste statistiche non sono le uniche a fornirci un quadro complessivo del motivo per il quale Theo Hernandez sia da considerare il miglior terzino al mondo. Aiutandoci con Sofascore, entriamo nel dettaglio. Solo in questa annata in Serie A, l’esterno sinistro rossonero viaggia a una media di 3.44 xG (expected Goals), con una frequenza di una rete ogni poco più di 5 partite. Theo tocca di media più di 75 palloni a partita, creando gioco e trame offensive nello scacchiere di Pioli, tirando in porta almeno una volta e mezza a sfida. Ma se la fase offensiva è ciò che spicca, va valutata anche crescita nelle dinamiche difensive: quasi un’intercettazione a match, 5.3 palle recuperate a partita, solo 1.2 falli commessi a incontro e una percentuale totale di duelli vinti pari al 55% (di cui 52% palla a terra e 68% aerei). Numeri che lo portano a una media voto di 7.17 e che lo proiettano nell’Olimpo degli esterni del nostro campionato, proprio insieme a Dimarco dell’Inter. Ma è la crescita, la costanza in questi anni e la duttilità a rendere Theo un giocatore ormai completo, tanto da regalarsi la palma di miglior interprete nella sua posizione.
FUTURO – E per un interprete top al mondo, servirà un rinnovo di contratto adeguato. Ad AS, il francese parlava così: "Sia a livello sportivo che personale, mi sento molto bene qui. Sono totalmente grato a questa meravigliosa città che mi ha accolto fin dal primo giorno come se fosse la casa della mia vita. Tutto è stato facile fin dal primo momento. Ho messo su famiglia, mi sento amato e sono molto felice". Theo è felice, sta bene e non ha alcuna fretta di trattare il prolungamento del suo contratto (scadenza 30 giugno 2026), tanto da voler aspettare il termine dell'annata sportiva per sedersi a parlarne con la dirigenza. Le ambizioni del francese continuano a correre di pari passo con quelle del club rossonero che, a fine stagione, si riunirà con il suo agente Quillon con l’obiettivo di prolungare tale accordo. C’è serenità tra le parti e non potrebbe essere altrimenti, dato il forte legame che Hernandez ha con i colori rossoneri (tanto da diventare vice-capitano della squadra). In estate, si tratterà il rinnovo, ora Theo ha un altro obiettivo: raggiungere – o superare – il suo padre calcistico, colui che ha creduto in lui e l’ha portato a vestire la casacca del Milan. Infatti, al francese mancano solo 4 reti per arrivare a un’icona come Paolo Maldini, fermo a 33 gol in rossonero. L’ex capitano meneghino è raggiungibile anche nella classifica degli assist (è fermo a 43). Un obiettivo mica male per Theo Hernandez, pronto a continuare a prendersi sulle spalle il Milan in questo finale di stagione, in attesa di un rinnovo che verrà approfondito in estate. Un adeguamento (visti i 4 milioni netti annui che percepisce attualmente) che sarà da top, da miglior terzino al mondo.