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  • Francesco Veronesi
    Milan: Tevez, sì all'obbligo di riscatto

    Milan: Tevez, sì all'obbligo di riscatto

     

    Un «passo» tira l’altro. A quello del City, di giovedì scorso, di aprire al possibile prestito (possibilmente oneroso) di Tevez al Milan con l’obbligo di riscatto, farà probabilmente seguito l’intenzione da parte del club di via Turati di accettare di acquistare a titolo definitivo, nella sessione estiva, l’attaccante argentino. Lo confermerà la prossima settimana il diggì Braida che è sempre in stretto contatto con l’ad Galliani in Brasile. Il numero due milanista ostenta un moderato ma concreto ottimismo sull’esito di questa trattativa, anche se i tempi tecnici per condurla in porto non sono ancora facilmente identificabili.
     
    CASSANO - Il presidente Berlusconi, che almeno finora non ha mai manifestato un grande entusiasmo nei confronti di Tevez, è convinto che il mese di gennaio sarà utile e fondamentale per conoscere l’esatta condizione di salute di Antonio Cassano. E’ prevista, infatti, una visita medica a metà gennaio che, in caso di esito completamente positivo, dovrebbe consentire al fantasista barese di iniziare ad allenarsi poi da fine mese. Anche per questo motivo il numero uno di via Turati mantiene un profilo basso su Tevez che rappresenterebbe un investimento importante che rischia di aggravare un bilancio passivo già piuttosto pesante.
     
    MISTERO - Fra l’altro la società rossonera vorrebbe anche conoscere l’attuale stato di forma di Tevez che ormai si trova da due mesi a Buenos Aires e non pare, anche da alcune foto e immagini televisive, che stia facendo una vera e propria vita da atleta. Sarà complicato vederlo a Dubai dal 29 dicembre al 5 gennaio in occasione del tradizionale ritiro post-natalizio dei campioni d’Italia. Inutilizzabile in Champions League, Tevez dovrebbe diventare l’arma in più dei rossoneri per aggiudicarsi l’avvincente duello con la Juventus per il primato in campionato. Il 15 gennaio è in programma il derby di Milano, una gara da non fallire per fermare la rimonta dell’Inter e, soprattutto, per non perdere il contatto diretto con la Juventus raggiunta in testa alla classifica proprio in occasione dell’ultimo turno del 2011.

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