"Aiuto, è sparito Bacca. E Mihajlovic non vince se il suo cannoniere non riesce a segnare". Titola così oggi la Gazzetta dello Sport, analizzando l'ultimo, deludente, periodo di Carlos Bacca, attaccante del Milan. Quando Carlos non va, non va davvero, si legge sulla Rosea. Come accade a parecchi attaccanti di talento, per lui le vie di mezzo non esistono: o saccheggia la partita, oppure fatichi a ricordarti di averlo visto in campo. Il colombiano nsta facendo un campionato di alto livello e se il Milan riuscirà a mantenere il sesto posto, e magari a vincere la Coppa Italia, molto passerà dai suoi gol. Al momento sono 16 fra campionato e coppa (uno ogni 178 minuti, in pratica uno ogni due partite). Ma è anche vero che a volte il colombiano si prende pause più lunghe del lecito, iniziando a litigare col pallone. Tanto sono fenomenali i numeri di altissima tecnica esibiti in area, quanto incredibili certe bruttezze negli stop e nella protezione della palla quando è più distante dalla porta. La settimana scorsa era tornato gonfio di belle sensazioni dalla nazionale, con cui aveva messo a segno tre gol in due partite. Ma col Milan va diversamente. I numeri parlano di una sola rete nelle ultime sette partite, mai vissuto un digiuno del genere in rossonero. E adesso vale anche la pena chiedersi quali sviluppi prenderà la sinergia con Balotelli. Potenzialmente devastante, in realtà ancora molto grezza. Mario per Carlos non fa lo stesso lavoro che garantiscono Niang e Luiz Adriano, e inoltre catalizza tante giocate. Occorrerà lavorarci su perché i 22 palloni giocati da Bacca con la Juve, a fronte dei 40 di Balotelli, sono troppo pochi. Così com’è poco un solo tiro in porta. Carlos è un’arma troppo importante e poi non bisogna mai dimenticare il dato più importante: ogni volta che l’ha messa dentro, il Milan non ha mai perso.
