AFP/Getty Images
Milan, solo Bacca non basta. Montella, serve un cambio di modulo
Vincenzo Montella lo sa, in un momento come questo (le due sconfitte consecutive con Napoli e Udinese, mercato lacunoso e incertezza societaria) importa fino ad un certo punto come arrivino i punti e le vittorie. Contro la Sampdoria è arrivato un successo molto prezioso, anche alla luce dei prossimi due delicati impegni con Lazio e Fiorentina, ma sul piano del gioco il Milan ancora non convince ed è bene che anche l'allenatore inizi a valutare soluzioni differenti per aggiungere continuità e solidità al suo gruppo.
UNA PUNTA NON BASTA - Dopo due prove incoraggianti sul pianto dell'atteggiamento e della fase offensiva con Torino e Napoli, la formazione rossonera ha subito nelle ultime due apparizioni una preoccupante involuzione, sia a livello di sviluppo delle trame offensive che della pericolosità. La senzazione è che affidarsi ad un modulo che preveda una sola punta centrale nel cuore dell'area e due giocatori molto defilati come Suso e Niang (e Bonaventura come prima opzione alternativa) non esalti appieno il potenziale del Milan. Lo spagnolo, tra i più positivi sin qui, viene accompagnato poco spesso dai movimenti del terzino o della mezzala di riferimento e la sua finta a rientrare per calciare o crossare col mancino inizia a risultare prevedibile. Così come Niang, pur sapendosi adattare sulla fascia, è un giocatore che rende al meglio se impiegato da prima o seconda punta.
LARGO AL 4-4-2 - Pensare di affidare tutte le proprie fortune ad un Bacca, che è oggi una delle poche certezze ma che ha bisogno come del pane di rifornimenti a pioggia, è rischioso. Per la rosa a disposizione, con un centrocampo infarcito di mezzali e giocatori in grado di inserirsi, perchè non provare a percorrere la strada di un modulo diverso come il 4-4-2? Con uno schieramento in linea, sia Suso che Bonaventura si troverebbero a loro agio e Bacca avrebbe al suo fianco un giocatore (Lapadula o Niang) in grado di distogliere parte delle attenzioni riservategli dai difensori avversari. Meglio ancora un Milan disposto col 4-3-1-2, con un giocatore come Suso, Pasalic o Mati Fernandez (quando sarà a disposizione) in grado di fornire l'ultimo passaggio e offrire varianti ad un gioco che non finisca per svilupparsi esclusivamente sulle fase e senza poter contare su un attaccante forte nel gioco aereo. La stagione entra nel vivo e Montella pensa al cambio di modulo.
UNA PUNTA NON BASTA - Dopo due prove incoraggianti sul pianto dell'atteggiamento e della fase offensiva con Torino e Napoli, la formazione rossonera ha subito nelle ultime due apparizioni una preoccupante involuzione, sia a livello di sviluppo delle trame offensive che della pericolosità. La senzazione è che affidarsi ad un modulo che preveda una sola punta centrale nel cuore dell'area e due giocatori molto defilati come Suso e Niang (e Bonaventura come prima opzione alternativa) non esalti appieno il potenziale del Milan. Lo spagnolo, tra i più positivi sin qui, viene accompagnato poco spesso dai movimenti del terzino o della mezzala di riferimento e la sua finta a rientrare per calciare o crossare col mancino inizia a risultare prevedibile. Così come Niang, pur sapendosi adattare sulla fascia, è un giocatore che rende al meglio se impiegato da prima o seconda punta.
LARGO AL 4-4-2 - Pensare di affidare tutte le proprie fortune ad un Bacca, che è oggi una delle poche certezze ma che ha bisogno come del pane di rifornimenti a pioggia, è rischioso. Per la rosa a disposizione, con un centrocampo infarcito di mezzali e giocatori in grado di inserirsi, perchè non provare a percorrere la strada di un modulo diverso come il 4-4-2? Con uno schieramento in linea, sia Suso che Bonaventura si troverebbero a loro agio e Bacca avrebbe al suo fianco un giocatore (Lapadula o Niang) in grado di distogliere parte delle attenzioni riservategli dai difensori avversari. Meglio ancora un Milan disposto col 4-3-1-2, con un giocatore come Suso, Pasalic o Mati Fernandez (quando sarà a disposizione) in grado di fornire l'ultimo passaggio e offrire varianti ad un gioco che non finisca per svilupparsi esclusivamente sulle fase e senza poter contare su un attaccante forte nel gioco aereo. La stagione entra nel vivo e Montella pensa al cambio di modulo.