Milan, Ganso fa retrocedere Boateng?
Ganso, Hulk, Robben. E chi più ne ha più ne metta. Di nomi per l'attacco del Milan se ne fanno tanti. Servono trequartisti, mezzale o punte, perché se i vecchietti del centrocampo non rinnovano, a luglio Kevin Prince Boateng verrà retrocesso in mediana. Questo è il pensiero comune.
Diamo per sicura la permanenza del Boa in rossonero. Nessuno dubita dell'onore di Galliani e Preziosi. Se c'è un gentleman agreement, non si torna indietro. Resta da capire dove giocherà il ghanese. Davvero così lontano dalla porta?
Boateng da trequartista è stata la chiave di volta della stagione milanista. Non un'invenzione di Allegri (anche al Portsmouth il Boa fu impiegato da mezzapunta in più di un'occasione), ma quasi. Nella squadra dei piedi buoni, da Pirlo a Seedorf, passando prima per Dinho, poi per Cassano, il tecnico livornese ha puntato sulla forza della natura di Prince per accompagnare gli attaccanti in rete, dopo un inizio di stagione altalenante. E i risultati gli han dato ragione.
Non è un caso che il Milan ha vinto e convinto a novembre e dicembre con Boateng dietro a Robinho e Ibra. A gennaio, quando il Boa si è bloccato, il Milan ha smesso di segnare. Brutte partite come a Lecce e a Genova, poco spettacolo. Per poi riprendere a macinare gioco con il suo ritorno. E non è nemmeno un caso che quando Boateng ha giocato in mediana, come con la Juventus o con il Tottenham a Londra, i rossoneri abbiano faticato a creare occasioni da gol.
Il perchè ha una logica tattica. Se giochi con Ibrahimovic in attacco, non ti serve il trequartista che chiede la palla sui piedi. C'è già lo svedese. Più utile un incursore, uno che si butta nello spazio. Altrimenti rischi di avere due giocatori fermi. Un po' il problema che si poneva con Ronaldinho. Allegri lo ha capito in fretta, lanciando il Boa. Sicuri che con Ganso o simili non si torni indietro?