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    Milan, si decide il futuro di Ibrahimovic: Raiola chiama Gazidis. E l'Hammarby adesso ci crede

    Milan, si decide il futuro di Ibrahimovic: Raiola chiama Gazidis. E l'Hammarby adesso ci crede

    • Daniele Longo
    Il leone è tornato e vuole ruggire. Zlatan Ibrahimovic in settimana ha lanciato messaggi inequivocabili sul desiderio di tornare a determinare in campo come solo lui sa fare. In settimana ha dato tutto, nel limite di quanto concesso dalle direttive, per conservare l'ottimo stato di forma e farsi trovare pronto alla ripresa del campionato. Perché il campione svedese non vuole lasciare nulla di intentato, l'obiettivo è quello di dimostrare al Milan che merita ancora le importanti cifre pattuite a dicembre.

    FUTURO IN BILICO - Allo stato attuale è molto improbabile pronosticare un futuro a tinte rossonere per il campione svedese. In questo senso Mino Raiola vuole vederci chiaro: secondo quanto appreso da calciomercato.com, il potente agente italo-olandese ha avuto un contatto telefonico con Ivan Gazidis. L'obiettivo era quello di iniziare a prendere coscienza dei progetti del Ceo rossonero in vista della prossima stagione. E capire se in questi è prevista la centralità di Zlatan Ibrahimovic. Le parti non sono arrivate a una decisione definitiva, nei prossimi giorni è previsto un nuovo confronto per avere un quadro più preciso. Mino Raiola intanto continua a guardarsi intorno:  se qualche club di Serie A si facesse avanti avrebbe ottime possibilità di essere preso in considerazione e di convincere Ibra a rimanere un’altra stagione in Italia.

    L'HAMMARBY SPERA - In Svezia invece sono convinti che il futuro di Zlatan Ibrahimovic sarà all'Hammarby, club di cui è co-proprietario e con cui si è allenato nelle scorse settimane. Lo stesso Mino Raiola, inizialmente contrario, sta cambiando idea e va verso l'approvazione di questa destinazione.  Per l'attaccante svedese, il club di Stoccolma potrebbe essere la soluzione ideale perché gli permetterebbe di rimanere più vicina alla famiglia e darebbe al 'suo' club la possibilità di competere per il titolo. Un ultimo anno da giocatore prima di appendere le scarpe al chiodo e intraprendere la carriera di agente proprio al fianco dell'amico Mino. 

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