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  • Milan sfortunato, il girone è proibitivo. Senza Taremi il mercato è incompleto

    Milan sfortunato, il girone è proibitivo. Senza Taremi il mercato è incompleto

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Si erano sollevate legittime perplessità per il calendario del campionato di Serie A della nuova stagione, con tanti scontri diretti nella primissima fase, quella in cui Pioli avrebbe dovuto assemblare le numerosissime novità della rosa. Ma il sorteggio del “cervellone” della Lega Calcio non era nulla in confronto a quello che si è consumato ieri a Montecarlo. Da quando esiste la fase a gironi della Champions League risulta difficile ricordarsi di un girone così proibitivo come quello in cui è capitato il Milan quest’anno. E’ vero, a differenza dell’anno scorso, i rossoneri partivano dalla terza fascia e non dalla prima, ma la squadra di Pioli è stata sfortunatissima a pescare quanto di peggio poteva per ogni urna.

    Infatti al Milan è stata abbinata una delle più forti della prima fascia, il PSG, che di solito si qualifica sempre agli ottavi, una delle più forti della seconda fascia, quel Borussia Dortmund a cui è sfuggita per un solo gol la Bundesliga pochi mesi fa e infine quella che di gran lunga era la peggiore della quarta fascia, ossia il Newcastle. Il gruppo F è il classico “girone della morte” con tutte e quattro le componenti che hanno possibilità e aspettative di passaggio del turno. In un girone così non è facile nemmeno arrivare terzi e dunque “scivolare” in Europa League. E’ vero, c’è l’aspetto romantico di affrontare gli “ex” Donnarumma e Tonali, ma guardando a cose più concrete esiste la grande possibilità di vedere tramontare sin da subito il sogno di ripetere la straordinaria cavalcata della scorsa stagione. Ovviamente il Milan non parte battuto e sicuramente quest’anno la profondità della rosa e le caratteristiche molto “europee” di gran parte dei nuovi acquisti consente a Pioli di guardare con ragionevole ottimismo alle sei partite di Champions, ma l’impresa di superare questo primo turno rimane difficilissima.

    Di sicuro il peso di partite come quelle che si disputeranno contro PSG, Dortmund e Newcastle non potrà che avere un effetto sulle concomitanti gare di Serie A. E sarà possibile perdere qualche punto prezioso in campionato proprio a causa del grande dispendio fisico, nervoso e psicologico in Europa. Se poi si considera che il debutto in Champions League arriverà poche ore dopo il primo derby stagionale e che la terza partita del girone cadrà tra le gare di campionato contro Juventus e Napoli, davvero non si può dire che stavolta il Milan sia stato fortunato. Insomma, peggio di così non poteva andare il sorteggio di Montecarlo anche se di sicuro andranno a ruba i mini-abbonamenti e i biglietti per le 3 gare interne. Certamente, dopo questo sorteggio infernale, e considerando la consecutività di gare ravvicinate ad altissimo quoziente di difficoltà sarebbe stato molto utile avere un centravanti che si potesse alternare con Olivier Giroud, nonostante il parere contrario del bomber francese. E di sicuro la scelta della società che aveva aspettato il fotofinish per sferrare il colpo Taremi, sarebbe stata azzeccatissima.

    Anche senza il bomber iraniano la campagna acquisti del Milan rimarrebbe di gran lunga la migliore di tutte le squadre italiane, ma altrettanto certamente veder sfumare il colpo più importante in chiusura di mercato lascerà la sensazione di aver composto un mosaico bellissimo, ma incompleto. Dall’altra parte, il caso Taremi che a questo punto rimarrà in Portogallo e a fine gennaio potrà firmare con chiunque a parametro zero, è l’ennesima riprova che la società rossonera, esattamente come accaduto negli anni scorsi con Paolo Maldini, non si fa prendere metaforicamente “per il collo” da nessun procuratore, nemmeno dal più potente del mondo del calcio. Ed è disposta a veder sfumare l’acquisto più importante del suo sontuoso mercato pur di non accettare le condizioni last minute degli agenti.

    L’ultimo centravanti che il Milan aveva prelevato dal Porto si chiamava Andrè Silva, era giovanissimo, aveva segnato poco o niente e la coppia Fassone-Mirabelli lo aveva pagato la bellezza di 36 milioni più bonus, di cui 18 di commissione alla Gestifute di Mendes. Stavolta per un giocatore maturo, che ha fatto tantissimi gol in campionato e nelle coppe, e che costa la metà di Andrè Silva, i dirigenti rossoneri non cedono ai giochetti lusitani. Giusto così. Anche se con il centravanti iraniano insieme a Giroud, Leao e tutti gli altri, probabilmente PSG, Borussia e Newcastle avrebbero avuto qualche possibilità in meno di arrivare agli ottavi.  
     
     

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