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    Milan senza limiti, può andare in Champions e vincere l'Europa League. E se Elliott a gennaio compra..

    Milan senza limiti, può andare in Champions e vincere l'Europa League. E se Elliott a gennaio compra..

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Stasera torna Pioli e presto tornerà anche Ibrahimovic. Il Milan, però, anche senza i suoi due allenatori, in panchina e in campo, non si è mai fermato. Anzi, è andato avanti in Italia e in Europa. E a maggior motivo, quindi, senza nulla togliere al bravissimo Bonera e all’utilissimo Rebic che li hanno sostituiti, il Milan può fare ancora meglio con il ritorno di Pioli e Ibrahimovic, continuando a vincere su entrambi i fronti. Tanto per incominciare stasera, contro il Celtic, i rossoneri hanno la grande occasione per qualificarsi ai sedicesimi di Europa League con una gara d’anticipo, se batteranno gli scozzesi e il Lilla farà altrettanto contro lo Sparta Praga. Una combinazione per nulla impossibile che garantirebbe a Pioli la possibilità di un robusto turnover tra una settimana a Praga, con inevitabile risparmio di energie in vista della successiva partita contro il Parma.

    Quest’anno, infatti, il primo obiettivo del Milan è la partecipazione alla prossima Champions, da raggiungere arrivando come minimo al quarto posto. Come minimo, appunto, pensando al fatto che dopo nove partite il Milan è solo al comando con cinque punti di vantaggio sull’Inter e sei sulla Juventus campione in carica. Vincere lo scudetto, lasciandosi alle spalle le sue grandi rivali storiche, sarebbe un’impresa clamorosa perché inaspettata e proprio per questo se ciò non accadesse nessuno potrebbe parlare di fallimento. In attesa di sapere come finirà questa strana stagione, condizionata dalla presenza del covid e dall’assenza del pubblico, si può già dire però che il Milan ha le possibilità per correre su entrambi i fronti, senza cioè considerare l’Europa League un semplice allenamento per il campionato, o peggio una scocciatura. E in questo senso l’esempio arriva dal Siviglia, che la stagione scorsa era partito come il Milan dall’Europa League, ma come i tifosi rossoneri ricordano bene è arrivato in finale e poi ha battuto l’Inter, teoricamente superiore perché proveniva dalla Champions.

    Eppure nella stessa stagione il Siviglia, che non era e non è molto più forte del Milan, è riuscito ad arrivare al quarto posto in campionato, proprio il piazzamento sognato quest’anno da Maldini, garantendosi il diritto a partecipare all’attuale Champions. Tredici partite ufficiali fin qui, 9 di campionato e 4 di coppa, hanno dimostrato che il Milan regge benissimo la pressione fisica e psicologica, con la classica eccezione che conferma la regola rappresentata dalla sconfitta casalinga contro il Lilla. Poi, però, la gara di ritorno sul campo dei francesi, senza Pioli e Ibrahimovic, ha regalato la piacevole certezza che i rossoneri hanno ormai raggiunto una maturità di squadra che prescinde dal rendimento dei singoli e per questo fa ben sperare. Con o senza Ibrahimovic, tutti si aiutano in campo, nessuno mugugna quando esce e chi entra sa rendersi utilissimo, senza sottovalutare in prospettiva la crescita di Tonali, il grande acquisto dell’estate che Pioli è stato bravo a non bruciare subito.

    A questo punto, se non sarà già stasera, al più tardi la settimana prossima il Milan potrà guadagnarsi l’accesso ai sedicesimi di Europa Legaue. E con la prospettiva di incontrare squadre retrocesse dalla Champions, magari anche l’Inter, il fondo Elliott dovrà fare un ultimo sforzo per rinforzare l’organico, perché sarebbe un peccato non sfruttare questa stagione magica. Con un difensore di esperienza, come è stato Kjaer un anno fa, un giovane di prospettiva come Tonali, o un attaccante di scorta dietro Ibrahimovic, il Milan avrebbe davvero tutto per continuare a vincere, e a sorprendere, su entrambi i fronti. In Italia e in Europa.

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