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    Mourinho: 'Voglio allenare Balotelli'

    Mourinho: 'Voglio allenare Balotelli'

    Josè Mourinho ha rilasciato la sua prima intervista da testimonial di Yahoo. Il tecnico del Chelsea ha parlato di diversi temi.

    Su Mario Balotelli si è così espresso: "Come ho sempre detto con Mario è stato divertente, ho un buon ricordo di lui... Ovviamente all'epoca era giovane e adesso forse la situazione è differente, ma a quell'età è normale avere degli alti e bassi e noi avevamo i nostri alti e bassi. Non ho intenzione di allenare il Milan o la Nazionale italiana, ma Mario è un bravo ragazzo e mi piacerebbe di nuovo lavorare con lui".

    Su Lionel Messi: "Lui non ha bisogno di vincere il Mondiale con l'Argentina per dimostrare di essere un grande... Semplicemente perché è già un grande. Cristiano Ronaldo? Non è necessario vincere un Mondiale per essere un grande, ma, c'è sempre un ma... perché Maradona l'ha vinto, Zidane, Ronaldo e Rivaldo anche..."

    Un pensiero al suo pupillo Raphael Varane: "Penso che sia il miglior difensore centrale del mondo. Nonostante la giovane età è il migliore"

    Belle parole spese anche per lo storico rivale Pep Guardiola: "E' un allenatore fantastico che è cresciuto molto nel corso degli anni. In questo momento il Bayern sta facendo benissimo".

    Sul suo futuro ha precisato:  "Guidare il Portogallo non è un'ambizione. Sarò su quella panchina quando avrò deciso di concludere la mia carriera, o quando avrò bisogno di un break per riposarmi, ma in questo momento ho voglia di allenare e giocare con costanza. Per vincere la Champions League? Credo che il miglior calcio si giochi in questa competizione dove si incontrano le migliori squadre. I Mondiali secondo me sono diversi, più legati alle emozioni, al lato sociale del calcio".

    Il portoghese alla fine ha parlato dei suoi giocatori che saranno presenti al Mondiale: "Hazard può riuscire a portare il Belgio sul tetto del mondo? Mi sembra molto, molto difficile, ma questo non vuol dire che se non ci riuscisse sarebbe un fallimento... Spesso con i grandi campioni si vedono le cose bianche o nere, ma non è questo l'approccio giusto. Oscar, David Luiz, Ramires e Willian sono molto motivati, come credo accada a ogni calciatore brasiliano: sentono davvero un orgoglio speciale nel vestire la maglia verdeoro".

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