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    Milan, senti De Ketelaere: 'Non vado a Milanello piangendo, vi spiego i miei problemi'

    Milan, senti De Ketelaere: 'Non vado a Milanello piangendo, vi spiego i miei problemi'

    • Redazione CM
    “Deludenti, anzi negativi”. Charles De Ketelaere non usa mezze parole per commentare i suoi primi mesi al Milan, e ai colleghi belgi di Het Laatste Nieuws cerca di spiegare anche i motivi di un ambientamento in quel di Milanello a dir poco complicato. “Le cause sono tante - le parole del trequartista rossonero -. Uno è sicuramente l'ambiente, poi il livello di calcio superiore e l’adattamento a tante cose. Senza dimenticare vita fuori dal campo".

    IL PRIMO BILANCIO - “Sicuramente avevo altre aspettative - ha ammesso  De Ketelaere, autore di un solo assist in questo primo scorcio di stagione nonostante le 31 presenze messe a referto -. Dopo un'ottima stagione con il Bruges e dopo il trasferimento al Milan, di cui non mi pento, avrei sperato di essere più importante di quello che sono stato fino ad ora. Comunque sia, io giudico le mie prestazioni in una maniera diversa delle persone o la stampa. Cerco di guardare più il lato tecnico e cosi provo di migliorare la partita seguente”.

    LE CRITICHE - "Ammetto che in una maniera o nell'altra mi arrivano i commenti, ma non mi sono mai focalizzato sulle critiche. Al Bruges ne ho ricevute anche tante sia positive che negative. Al Milan i commenti in principio erano positivi e poi sono diventati negativi. Non mi lascerò mai trascinare dalle critiche negative come non mi monterò la testa se un giorno si capovolgerà la situazione in positivo - ha proseguito il classe 2001 -. Tanti compagni di squadra mi hanno consigliato di non leggere i giornali quindi non ho neanche saputo di quel titolo ossia di ‘Principe di San Siro’.

    IL RAPPORTO CON MALDINI - "Sta molto vicino alla squadra e ho un ottimo rapporto con lui come lo ha con gli altri giocatori del resto. Ci parliamo (in Italiano) e mi fa sentire la sua fiducia. E' una persona che rappresenta il Milan e il Milan e troppo importante per Maldini. Lo spogliatoio? Siamo un gruppo unito e questo è pure il segreto dello Scudetto vinto lo scorso anno".

    L’AFFETTO DEI COMPAGNI - “Di certo sento e apprezzo l’affetto e il sostegno dei miei compagni, ma non vorrei che rimane tale: vorrei dimostrare che ho fame e che vivo per il calcio e le buone prestazioni. Non voglio che diventi un problema. Se dovessi credere ai media sembra che ogni giorno arrivo a Milanello piangendo (ride, ndr)” ha concluso De Ketelaere.

     

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