Milan, senti Capello: Ibra un rischio, non serve esonerare Pioli'
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GLI INFORTUNI - "Sarò all'antica, ma penso che si sia fatta poca preparazione per andare a giocare negli Usa o altrove, come molte squadre fanno. Vai a giocare subito per motivi commerciali, poi paghi il prezzo. Bisognerebbe ricominciare a lavorare a scaglioni, ma quando si incontrano grandi squadre, anche in amichevole, nessuno vuole perdere. Adesso deve fare i conti con tante assenze, è complicato".
IL MERCATO - "Io avrei preso due elementi di qualità che ti cambiano la squadra, non tanti prospetti. Pioli, a quanto leggo, ha approvato tutto. Diciamo che è stato aziendalista e accondiscendente e adesso deve correggere la situazione. Tutto è ancora in gioco. Certo, l'eliminazione dalla Champions League fa male, ma non bisogna farsi prendere dall'emotività. Però ecco, magari basta con gli algoritmi".
MALDINI - "Se un gruppo dirigente prende una decisione, vuol dire che è convinto della bontà della scelta. Al di là delle capacità di Maldini e Massara, che hanno fatto un buon lavoro, ora si tratta di andare avanti, perché ripeto, c'è ancora tanto in gioco".
IBRA - "E' stato un campione ed è una persona intelligente. Il problema è che dal comunicato scritto in politichese non si capisce che ruolo abbia. Un ruolo tecnico? Il rischio è che vada a intaccare la leadership di Pioli. Il problema non è il suo ego, ma quello che si presume vada a fare in modo pratico. Sinceramente non l'ho capito e quindi è difficile parlarne".