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    Milan, senti Altafini: "Conceicao, cosa fai con Leao? Deve giocare sempre titolare. Camarda? Difficile crescere così"

    Milan, senti Altafini: "Conceicao, cosa fai con Leao? Deve giocare sempre titolare. Camarda? Difficile crescere così"

    • Gabriele Stragapede
    Il Milan è tornato alla vittoria, dopo tre sconfitte consecutive in campionato, nell’ostica trasferta di Lecce e si sta preparando in vista della sfida contro il Como, valida per la prossima giornata di Serie A. Serve accumulare fiducia per provare l’impresa di giocare nella prossima edizione della Champions League e agguantare quel 4° posto, ora distante 8 punti.

    Nel mentre, l’ex giocatore, tra le altre, di Milan e Juventus Josè Altafini ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport, analizzando il momento che sta vivendo la squadra rossonera, soffermandosi in particolare sulla gestione di Rafael Leao da parte del tecnico portoghese Sergio Conciecao:"I giocatori bravi devono sempre giocare dall’inizio. Non ha senso lasciare il più forte in panchina. Non capisco perché Sergio Conceiçao faccia così con Leao".

    LEAO A GARA IN CORSO COME LEI ALLA JUVENTUS? - Il paragone con me non c’entra nulla, anche perché io avevo una certa età quando militavo alla Juventus. Prima di allora ho sempre giocato titolare. Leao mica è un brocco che deve entrare in campo negli ultimi minuti. Quelli bravi vanno in campo subito dal primo minuto. Anzi le dico di più: Rafa è il top player della squadra e come tutti i grandi giocatori deve giocare sempre titolare. Non ho dubbi, anche perché il portoghese è quello che la fa differenza…".

    LE PAUSE DI LEAO - "Può anche non combinare nulla per 89 minuti, tanto gliene basta solo uno per fare la differenza con una sua giocata. I grandi calciatori sono così e Leao lo è, perciò mi aspetto che venga messo in campo tutte le partite tra i titolari. Sarebbe un errore non sfruttarlo dall’inizio".

    CONCEICAO - "Ho rispetto per i traguardi importanti centrati da Conceiçao in Portogallo, ma al Milan - dopo essere partito bene con la vittoria della Supercoppa Italiana - i risultati fatti sono stati negativi. Allenare il Milan è un’altra cosa rispetto al Porto. Non capisco perché il club vada sempre su tecnici stranieri, quando ce ne sono davvero tanti di bravi tra quelli italiani".

    TECNICI PER IL FUTURO - "Tra i giovani ritengo De Zerbi e Italiano molto bravi. Li vedrei bene alla guida di un grande club come il Milan. L’importante, però, è che da parte della dirigenza ci sia un progetto chiaro. Non si può più sbagliare dopo questa stagione".

    CAMARDA - "Per giudicarlo e capire davvero quanto vale serve che giochi 5 partire di fila dal primo minuto. Se fa 5 minuti ogni tanto diventa difficile emergere e crescere. Quelli bravi sono sempre titolari e i grandi giocatori non stanno mai fuori dalla formazione iniziale".

    COSA MANCA AL MILAN PER TORNARE GRANDE - "Il calcio è semplice: serve un portiere che pari, un attaccante che segni, un difensore forte e un centrocampista che sappia creare gioco, poi per il resto basta che gli altri giocatori corrano. Al Milan attuale manca soprattutto l’erede di Kjaer: devono prendere un centrale di alto livello che comandi la difesa e sia tosto in marcatura sugli avversari. In estate la priorità dev’essere quella di acquistare un grande difensore".

    THEO HERNANDEZ - "Resta un grande giocatore. Ha avuto un periodo di difficoltà nei mesi scorsi, ma nelle ultime partite lo sto vedendo in ripresa. Le sue qualità restano di alto livello. Ci punterei per il presente e per il futuro".

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    Camarda deve andare via se no rischi di fare il mediocre in Serie C

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