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    Milan scoppiato, lo scudetto un'utopia, la Champions a rischio. Sopravvalutati dopo un titolo inatteso

    Milan scoppiato, lo scudetto un'utopia, la Champions a rischio. Sopravvalutati dopo un titolo inatteso

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Adesso è ufficiale: il Milan, travolto 4-0 dalla Lazio, è definitivamente scoppiato, in crisi nera, anzi rossonera. Lo dicono i risultati e lo conferma il gioco, o peggio il non gioco, dei quasi ex campioni d’Italia, che rimangono al secondo posto, ma continuando così non meritano nemmeno il quarto per partecipare alla prossima Champions. A meno 12 dal Napoli lo scudetto ormai è un’utopia, mentre è una preoccupante realtà il trio alle spalle, ad appena un punto di distanza, formato da Inter, Roma e Lazio, con la magra consolazione della penalizzazione della Juventus, altrimenti a quota 38 come Calabria e compagni. Al di là dei numeri della classifica, che comunque contano, c’è il verdetto del campo, mai così chiaro e mai così duro perché il Milan fin qui aveva perso soltanto due volte e sempre con un gol di scarto, dopo gli identici 1-2 in casa contro il Napoli e in trasferta contro il Torino. 
    Stavolta, invece, come era già successo a Lecce e soprattutto nel derby di Supercoppa contro l’Inter, la squadra di Pioli chiude il primo tempo sotto di due gol, con l’aggravante che poi ne subisce altri due contro la Lazio, senza il suo capocannoniere Immobile eppure capace di segnare con quattro giocatori, a dimostrazione di una organizzazione collettiva che il Milan si sogna. E’ quasi impossibile, infatti, salvare qualcuno perché non basta quell’unico tiro di Tonali nel primo tempo o qualche affannoso recupero di Bennacer, tra l’altro ammonito dopo la diffida e quindi assente nella prossima sfida, per salvare un centrocampo perennemente in affanno, sotto la spinta di Luis Alberto, Milinkovic e Cataldi. Travolti nel ritmo e nelle idee, i rossoneri franano in difesa dove la coppia Kalulu-Tomori combina altri disastri, limitati in parte dall’ingresso di Kjaer al posto dell’inglese infortunato. Senza spinta sulle fasce dove Messias e Leao girano a vuoto e senza copertura dietro, dove Dest fa rimpiangere il peggior Hernandez, mentre Calabria è costantemente in ritardo e fuori posizione, Tatarusanu fa quel che può mettendoci comunque del suo, soprattutto in occasione del secondo gol. 

    Colpito e subito affondato da Milinkovic dopo appena 4’ il Milan non dimostra la minima reazione per cui Giroud non  tocca un pallone, prolungando il suo digiuno di gol che dura dal 5 novembre. E così il raddoppio di Zaccagni, dopo lo spunto di Marusic che si beve Dest ha già il sapore della sentenza quando non è ancora finito il primo tempo.

    Proprio a questo punto, però, si scopre una volta di più il peccato originale di questo Milan, sopravvalutato dopo uno scudetto inatteso anche se meritato. Perché non è un caso che sullo 0-2 Pioli non effettui nemmeno un cambio, a dimostrazione degli errori estivi di Maldini e della sua area tecnica. La squadra è questa e infatti non servono dopo un quarto d’ora gli innesti di Saelemakers e soprattutto degli ultimi arrivati De Ketelaere e Origi, rispettivamente al posto di Messias, Diaz e Giroud. Come non detto, appunto. La Lazio affonda il coltello nel burro e mentre Provedel trascorre una serata da spettatore, Tatarusanu incassa altri due gol da Luis Alberto che trasforma il rigore per un netto fallo di Kalulu su Pedro e di Felipe Anderson. Con tanti saluti a quel poco che rimane del Milan, che in tre giornate ha perso sette punti dal Napoli, è uscito dalla coppa Italia e ha dato addio alla Supercoppa, incassando dodici gol nelle ultime cinque partite, senza vincerne nemmeno una. E così la prossima sfida a San Siro contro il Sassuolo avrà il sapore di una malinconica restituzione dello scudetto, che i rossoneri festeggiarono proprio a Reggio Emilia, il 22 maggio scorso. Altri tempi, altro Milan. 



    IL TABELLINO

    Lazio – Milan 4-0 (primo tempo 2-0)

    Marcatori: 4’p.t. Milinkovic (L), 38’p.t. Zaccagni (L), 21’s.t. Luis Alberto (rig)(L), 29’s.t. F. Anderson (L)

    Assist: 4’p.t. Zaccagni (L), 29’s.t. Luis Alberto (L)

    LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj, Casale, Romagnoli, Marusic (dal 32’s.t. Lazzari); Milinkovic (dal 37’s.t. Basic sv), Cataldi (dal 41s.t. M. Antonio), Luis Alberto; Pedro (dal 32’ s.t. Romero), Felipe Anderson, Zaccagni. All.: Sarri.

    MILAN (4-2-3-1) Tatarusanu; Calabria, Kalulu, Tomori (dal 24’p.t. Kjaer), Dest; Bennacer, Tonali; Messias (dal 12’st Saelemaekers), Brahim Diaz (dal 12’s.t. De Ketelaere), Leao (dal 32’ s.t. Rebic); Giroud (dal 12’s.t. Origi) All.: Pioli.

    Arbitro: Marco Di Bello - sez. Brindisi. 

    Ammoniti: 26’p.t. Bennacer (M), 33’p.t. Milinkovic (L), 8’s.t. Kjaer (M). 


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