AFP/Getty Images
Milan senza Europa? Ecco chi parte
Montolivo ha ufficialmente lanciato il grido di allarme in casa Milan: senza l'Europa League, il rischio più concreto è di perdere i pochi giocatori di livello rimasti in rosa. Non solo Kakà, a lasciare il Milan potrebbero essere davvero in tanti la prossima estate, da Balotelli (cercato soprattutto dal Monaco) a De Sciglio (Real Madrid), passando per Mexes e Robinho, giocatori che per questioni di ingaggio o meramente tecniche non rientrano più nel progetto. Galliani o il nuovo direttore sportivo che sarà scelto a breve tra Giovanni Galli, Sogliano e le candidature più sfumate di Bigon e Paratici sarà chiamato anche a trovare una sistemazione ai vari giocatori in esubero che rientreranno dai prestiti (Matri, Nocerino, Niang, Traorè e Didac Vila) o quelli bocciati nell'attuale stagione come Constant, Emanuelson, Zaccardo ed Essien.
QUALE MERCATO? - Un Milan fuori dalle coppe e con inevitabili ripercussioni su un bilancio che prevederà perdite tra i 10 e i 15 milioni di euro avrà grossi problemi anche nell'operare sul mercato in entrato, alla luce della decisione della proprietà di non ripianare più i debiti di tasca propria e di abbassare drasticamente il monte ingaggi. La decisione di inserire nel contratto dei giocatori attualmente in rosa e di quelli che ne faranno parte in futuro di una clausola in cui il 20% dell'ingaggio dipende dalla qualificazione o meno alla Champions League è un boomerang che può avere effetti devastanti sulla capacità di attirari grandi giocatori da parte di una delle società più blasonate in Europa.
LARGO AI GIOVANI - A conti fatti, l'unica strada possibile è quella suggerita dall'ad con delega finanziaria Barbara Berlusconi nell'intervista rilasciata a Four Four Two Italia, quella di allestire una squadra di osservatori in grado di individuare i migliori talenti in circolazione in Italia e in giro per il mondo. In un'annata senza coppe sarebbe anche più semplice per Seedorf o per il suo eventuale sostituto programmare un lavoro che nel medio periodo riporti i rossoneri ad essere protagonisti. Il bivio è dunque lì dietro l'angolo: provare a fare più punti possibili nelle restanti 7 gare e annullare l'attuale distacco dal Parma (che dista 5 lunghezze) oppure condannarsi a un futuro prossimo ben lontano dal periodo della grandeur berlusconiana.
QUALE MERCATO? - Un Milan fuori dalle coppe e con inevitabili ripercussioni su un bilancio che prevederà perdite tra i 10 e i 15 milioni di euro avrà grossi problemi anche nell'operare sul mercato in entrato, alla luce della decisione della proprietà di non ripianare più i debiti di tasca propria e di abbassare drasticamente il monte ingaggi. La decisione di inserire nel contratto dei giocatori attualmente in rosa e di quelli che ne faranno parte in futuro di una clausola in cui il 20% dell'ingaggio dipende dalla qualificazione o meno alla Champions League è un boomerang che può avere effetti devastanti sulla capacità di attirari grandi giocatori da parte di una delle società più blasonate in Europa.
LARGO AI GIOVANI - A conti fatti, l'unica strada possibile è quella suggerita dall'ad con delega finanziaria Barbara Berlusconi nell'intervista rilasciata a Four Four Two Italia, quella di allestire una squadra di osservatori in grado di individuare i migliori talenti in circolazione in Italia e in giro per il mondo. In un'annata senza coppe sarebbe anche più semplice per Seedorf o per il suo eventuale sostituto programmare un lavoro che nel medio periodo riporti i rossoneri ad essere protagonisti. Il bivio è dunque lì dietro l'angolo: provare a fare più punti possibili nelle restanti 7 gare e annullare l'attuale distacco dal Parma (che dista 5 lunghezze) oppure condannarsi a un futuro prossimo ben lontano dal periodo della grandeur berlusconiana.