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Milan, Scaroni e i contatti con l'Inter per lo stadio: 'Andiamo avanti su San Donato. Difficile ristrutturare San Siro'
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Prima della partita con il Monza, match valido per la 25esima giornata di Serie A, il presidente del Milan Paolo Scaroni è intervenuto a DAZN, partendo da un bilancio sul mercato visto il quartetto offensivo arrivato in estate e titolare all'U-Power Stadium: "Siamo contenti degli acquisti fatti, ma anche di chi c'era prima. Nell'insieme la squadra ci sta dando grandi soddisfazioni".
CONTATTI CON L'INTER PER LA QUESTIONE STADIO - "Siamo ancora alla settimana scorsa: abbiamo comprato i terreni a San Donato necessari per lo stadio. Stiamo andando avanti per quella strada lì. I contatti tra i proprietari di squadre di calcio continuano ad esserci, ma non c’è nulla di particolare che vogliamo segnalare. In parallelo l’altra novità è l’ultima verifica su questa possibilità di fare una ristrutturazione light su San Siro".
PIACEREBBE RESTARE A SAN SIRO? - "Mi piace nel senso che sono anni che mi arrovello interno al tema stadio. Non è che noi del Milan siamo sfavorevoli al San Siro attuale, è che è uno stadio vecchio, che deve essere riammodernato e mi sono sempre chiesto come si fa a riammodernare lo stadio avendo due squadre che giocano due volte a settimana in quello stadio lì. Fare dei lavori con 70mila persone mi è sempre sembrata un’impresa difficil, bisognerebbe traslocare come hanno fatto Real Madrid o Atalanta. Purtroppo non abbiamo stadi vicini che hanno una capienza simile a quella di San Siro e quindi questo ci ha portato a studiare delle alternative. WeBuild è stato a vedere il terreno, ha fatto una primissima visita. Ha scritto una lettera che però non è che mi rassicuri molto: è piena di se, di ma, di analisi da approfondire ecc. Noi siamo pronti a prendere in considerazione una ristrutturazione di San Siro solo se c’è qualcuno che ci garantisce in modo formale il fatto che continuiamo a giocare lì. Senza questa garanzia formale dobbiamo continuare a lavorare sul progetto del nuovo stadio su cui stiamo lavorando da parecchio tempo".
'IMPOSSIBILE' - "Sensazioni? Io personalmente ho sempre pensato che è praticamente impossibile. Non sono un ingegnere, se viene da me un costruttore di qualità, con una buona reputazione, che mi dà una fideiussione a prima chiamata che se non posso giocare una partita mi paga l’incasso anche se lo stadio è chiuso, allora lo prendo in considerazione. Non ho nulla contro San Siro, ci vado da quando sono ragazzino figuratevi se ho qualcosa contro all’andare lì. Il problema è come faccio a ristrutturarlo e giocare allo stesso tempo".
C'E' UNA DATA LIMITE? - "Noi stiamo andando dritti sull’ipotesi San Donato. Tutto il resto è un’eccezione. Abbiamo appena speso 40 milioni per i terreni a San Donato, questo mi pare che sia la miglior prova che vogliamo andare avanti su San Donato. Se ci arriva una nuova proposta la prendiamo in considerazione. La lettera di WeBuild non mi sembra una risposta al mio quesito, mi sembra più un “fateci studiare, magari forse ve la daremo” ecco".
I PIANI DEL MILAN, STADIO A PARTE - "Sono un uomo d'azienda e guardo il Milan come un'azienda. Noi ci eravamo scritti che il nostro obiettivo per quest’anno era di qualificarci per la Champions League. Mi sembra che siamo sulla buona strada. Obiettivo 2023/24: raggiunto. Poi ci daremo nuovi obiettivi per la stagione 2024/25 e li annunceremo. Tutto questo avendo un occhio molto attento all’equilibrio economico, che è alla base di ogni strategia sportiva. Se non abbiamo un equilibrio economico la strategia sportiva ne esce zoppa. Chiuderemo l’esercizio 2023/24 con un eccellente risultato e questa è la premessa per poter andare sul mercato con i mezzi per poter prendere delle decisioni importanti".
IL MILAN CREDE ANCORA ALLO SCUDETTO? - "Sarebbe un obiettivo in più rispetto aelle nostre strategie. Nel calcio tutto è possibile, lotteremo fino all’ultimo per ottenere il piazzamento più alto possibile. Su questo ve lo posso assicurare. Ogni partita per noi è una finale. Faremo quanto possibile".