Milan, San Donato e il nuovo stadio: il piano di azione del Comune e la protesta dei residenti, le ultime
DEGRADO A SAN LORENZO - L’area in cui sorgerà la nuova casa calcistica dei rossoneri, al momento, giace oggi nel degrado più totale. In un video de Il Cittadino di Lodi, si scorgono rifiuti di tutti i tipi, un rudere abbandonato, erbacce alte e spaccio largamente diffuso. La zona è quella tra l’autostrada e la stazione ferroviaria di San Donato. L’area San Francesco, fino a pochi anni fa, non era così. Era utilizzata e coltivata. A breve avrà nuovo volto, dopo l’ufficializzazione del progetto del nuovo stadio.
IL PIANO - L’amministrazione comunale di San Donato ha fatto presente di essere già pronta a muoversi, assumendo consulenti qualificati per valutare tutti gli aspetti della fattibilità. Dopo sarà diffusa una campagna di informazione per i cittadini e saranno valutati, insieme agli abitanti, i pro e i contro dello stadio per trovare delle soluzioni alle criticità. Per il primo cittadino di Lodi, Andrea Furegato del PD, si tratta di un’opportunità da cogliere. Il presidente della Provincia, Fabrizio Santantonio la pensa allo stesso modo.
LA PROTESTA - Non manca tuttavia il dissenso nei confronti del progetto. Un gruppo di residenti ha manifestato preoccupazione per l’impatto che la nuova struttura potrebbe avere sul paesaggio. In primis su un borgo antico e un’abbazia. Dopo La Maura, anche una parte di San Donato si oppone. "In Europa abbiamo appena approvato una legge, la Nature Restoration Law, che prevede - afferma Maria Angela Danzì del M5S - il recupero e la conservazione degli ecosistemi europei, non la loro ulteriore distruzione". La senatrice 5 Stelle, Elena Sironi, aggiunge: "È impensabile che si pensi di gettare cemento, deturpando un’area preziosa compresa nella valle dei Monaci e in prossimità dell’abbazia cistercense e del borgo medievale di Chiaravalle".