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    Rebic un girone dopo: l'infortunio come il 'quasi ritorno' all'Eintracht, ma febbraio è il suo mese

    Rebic un girone dopo: l'infortunio come il 'quasi ritorno' all'Eintracht, ma febbraio è il suo mese

    • Alessandro Di Gioia
    Ante Rebic è un tipo particolare, non il calciatore convenzionale. Lo si evince dallo sguardo truce, dalle poche parole e dalle passioni sui generis, come dichiarato dallo stesso croato: "Mi piace prendere il quad e andare dove nessuno ti rompe le scatole, sulle colline intorno a Imotski, la mia città. Ci portiamo da mangiare e saliamo nei boschi, dove non c’è neanche connessione al cellulare. Se muori non ti ritrova nessuno”. Naif, essenziale, rapido e spietato: come in campo, le dimostrazioni nel corso di dodici mesi sono state parecchie e spesso decisive.

    DAL RITORNO ALL'EINTRACHT A SPALLA DI IBRA - Un anno che ha cambiato totalmente il leit motiv di Rebic all'ombra della Madonnina: nel dicembre del 2020 era stato addirittura avvistato con gli ex compagni alla cena di Natale dell'Eintracht Francoforte, suo vecchio club nel quale era pronto a tornare, come ha fatto qualche mese dopo il "gemello" Luka Jovic. A un passo dall'addio, pronto per riabbracciare la Germania: poi da febbraio è successo qualcosa, il croato ha iniziato a segnare tutte le partite, con il simbolico gol in extremis contro l'Udinese. Gol pesanti, importanti: più che Ibrahimovic, è stato proprio lui la miccia dalla quale si è acceso definitivamente il Milan di Stefano Pioli. Tanto che da partente certo è diventato un punto fermo, un calciatore fondamentale per l'allenatore: partendo dalla sinistra, pronto per fare da spalla allo svedese e segnare, lottare, fornire assist. Un altro Rebic.

    CROTONE, L'INIZIO DELLA FINE - La conferma è stata voluta ardentemente dalla società, che ha fatto in modo in estate di perfezionare il suo acquisto dal club di Francoforte, mettendo a punto lo scambio con Andrè Silva: doveva essere uno dei protagonisti della splendida stagione rossonera, finora è stato solo un comprimario. "Colpa" del Crotone, club che si ritroverà di fronte domenica alle 15 a San Siro: all'andata il croato gioca da sostituto di Ibra, da numero 9, e si procura il rigore del vantaggio, trasformato da Kessie. Poi il brutto infortunio alla spalla e la positività al Covid, che lo tengono lontano dal campo per quasi tre mesi. 

    DA COMPRIMARIO A DECISIVO, IL 2021 COME IL 2020 - Tredici presenze e solo due reti finora, seppur con 4 assist: l'ultima proprio settimana scorsa, l'1-0 contro il Bologna su ribattuta di Skorupski al rigore parato a Ibra. Un girone dopo, riecco i calabresi: l'infortunio ha caratterizzato la fine del 2020 e l'inizio del 2021 come il quasi ritorno all'Eintracht aveva caratterizzato la fine del 2019 e l'inizio del 2020. Ora serve il vero Rebic, servono i gol: la benzina del classe 1993 nel serbatoio, che in vista di domenica si gioca la maglia da titolare sul'esterno sinistro nel 4-2-3-1 di Pioli con Rafa Leao, sarà fondamentale per la lotta Champions e per il sogno scudetto. Gol, giocate, grinta, assist: il vero Rebic è pronto a tornare, problemi di chi se lo trova davanti.

    @AleDigio89

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