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Milan, Rebic così non va: da arma in più ad arma in meno, il gol di Salerno rischia di essere un fuoco di paglia
LAMPO NEL BUIO – D’accordo, la rete segnata a Salerno ha permesso al Diavolo di salvare la faccia contro l’ultima in classifica, ma la prestazione, al netto di quello squillo improvviso, era stata deludente. Di buono, alla fine, solo il gol. E se all’equazione togliamo la rete, il risultato è estremamente desolante. Come contro l’Udinese: metà del secondo tempo al posto di Giroud, proprio da centravanti per cercare di risvegliare l’ispirazione di inizio stagione. 7 tocchi, appena il 60% dei quali a buon fine, in più di venti minuti, con zero tiri verso la porta. Decisamente fuori dal gioco, se di gioco si può parlare in questa fase di appannamento delle grandi del nostro campionato. Adesso Pioli conta i giorni che lo separano dal rientro a disposizione di Ibrahimovic, che può dare i giusti input, sia in campo che come motivatore, al numero 12 in cerca del miglior se stesso.
RISCATTO – Domenica prossima, dopo il derby in semifinale di Coppa, c’è l’importantissimo incrocio con il Napoli, al Maradona, ed è logico aspettarsi un consistente minutaggio per Rebic nei 180’ complessivi. La gestione delle energie, in fasi come questa è fondamentale, e per il croato la gara di Napoli è anche l’occasione di riscattare la brutta espulsione rimediata a San Siro contro i partenopei nel marzo del 2021: un “sei scarso” all’indirizzo dell’arbitro Pasqua gli è costato doccia anzitempo e due giornate di squalifica. Un pensiero comune, tornando al presente e rielaborando un po’, a quello di Maldini e Pioli nei confronti degli ultimi fischietti designati per il Milan al Meazza.