"A volte mi metto nei panni dei tifosi del Milan che hanno vissuto le altre stagioni rossonere e conosciuto le serate con le volate di Cafu, gli interventi di Stam e Nesta e immagino il loro stato d’animo". Sono queste le parole che ancora rimbalzano nella testa di ogni singolo tifoso rossonero amareggiato, deluso e perchè no, nostalgico. Quelle parole di Carlo Ancelotti, sono la fotografia non solo dell'attuale crisi che sta vivendo la società di via Turati, ma sono anche parole di rabbia, stupore che fanno tutte ricorso a una sola domanda: Milan, quanto ti manca essere il vero Milan? Quanto manca ai tifosi il Milan di Carlo Ancelotti?

Sembra ieri, vedere due fenomeni sulla fascia fare su e giù entusiasmando San Siro, eccoli lì, Cafù e Serginho. Il 13 ora non è più indossato da Nesta, ma quanti sono i tifosi che amavano vedere la classe di quel giocatore. E menomale che la numero 3 sia stata ritirata, nessuno avrebbe mai potuto indossarla. Ora la difesa del Milan è fatta di Zapata, Acerbi, Yepes, con tutto il rispetto, non giocatori da Milan.

A fronte di un centrocampista che ha vinto lo scudetto a discapito dei suoi ex compagni, qualcuno ha mai avuto la pazzia di paragonare Montolivo ad Andrea Pirlo? Nessuno. Quanto manca un vero leader come Gattuso, o la direzione in campo e nella disciplina di Clarence Seedorf, per non parlare della geometria di Manuel Rui Costa. Boateng, Bojan, Emanuelson, in tre non valgono la classe, l'eleganza, la personalità di Ricardo Kakà. Tanto vicino a tornare, ma mai così lieto è stato il suo ricordo. Ed è forse meglio così, meglio che rivederlo in questo milan, per evitare di fare come uno dei più grandi attaccanti rossoneri, Sheva.

Chi gioiva pal momento dell'acquisto di Pazzini evidentemente non ha più negli occhi il goal di Filippo Inzaghi allo scadere con l'Ajax, o la doppietta di Atene: quello era il vero bomber.