Getty Images
Pobega: 'Io, la tesi sul Milan e i consigli di Juric e Pioli. Se segno domenica esulto, voglio la seconda stella'
PERCORSO - "Fondamentale. Rispetto ad altri compagni non ero maturo per un salto così importante dopo la Primavera ed era per me determinante poter crescere senza le pressioni che si vivono qui al Milan. Sono riuscito a migliorare anno dopo anno e mi sono meritato questa opportunità, arrivata al momento giusto".
ALLENATO DA GATTUSO - "È stato il primo e che non mi ha trattato da bambino e ragazzino, ma da adulto, facendomi capire che dovevo iniziare ad assumermi delle responsabilità".
CON ITALIANO - "Ha lavorato molto sull’aspetto tecnico e tattico, mi ha migliorato anche nella postura, sul come ricevere il pallone e orientare il corpo. Mi ha dato davvero tanti consigli".
JURIC - "Mi ha fatto capire che dovevo giocarmela faccia a faccia con tutti, essere più sfrontato e intraprendente".
E ORA PIOLI - "Lui, giorno dopo giorno, sta aggiungendo qualcosa grazie al suo modo di lavorare completamente diverso rispetto dagli altri. Inoltre devo confrontarmi per la prima volta con la Champions. Al Milan bisogna sapersi porre quotidianamente un obiettivo da raggiungere".
LITE JURIC-VAGNATI - "È stato brutto che sia uscito quel video. Penso che discussioni di quel tipo ce ne siano molte, ma se accadono in un ufficio restano lì. Per me non è stata una cosa grave come è stata dipinta, quando si vogliono raggiungere degli obiettivi, esistono degli screzi e dei confronti più accesi".
RESTARE AL TORO - "Se Juric me lo ha chiesto? Sì: a fine stagione ha voluto capire se sarei rimasto. Io gli ho spiegato che avrei dovuto parlare prima con la dirigenza del Milan. Il mio obiettivo ogni estate, quando lasciavo Milanello per andare in prestito, era crescere, fare un nuovo step e tornare migliore per provare a rimanere. E questo obiettivo non è mai cambiato".
VERSO LA PARTITA - "Come sta il Toro? In salute, dopo la vittoria di Udine, con voglia di vincere, di mostrare che tutto il lavoro che fanno porta a un risultato. Il Toro è una squadra forte, arcigna, ci vorrà la massima attenzione e concentrazione: sarà una partita decisa da episodi e noi dovremo portarli dalla nostra parte".
ESULTANZE - "Se segno esulto? Penso di sì, perché credo sia sempre giusto farlo. Con grande rispetto verso i tifosi granata, anche per come mi hanno sostenuto. Però è giusto esultare per i sostenitori della mia squadra attuale".
LA CHAMPIONS - "Ci sono complicazioni sia fisiche sia mentali perché i viaggi e le partite stancano a tutti i livelli, c’è meno tempo per preparare la gara successiva e saper trovare ogni volta gli stimoli giusti per l’avversario di turno. Però è giusto che sia così a certi livelli".
LAUREA - "A dicembre presenterà la tesi in Economia e Commercio, indirizzo Economia aziendale: "Il titolo è ‘Responsabilità sociale dell’impresa, CSR’ e approfondirò il caso Milan: dopo i primi due capitoli generici e di introduzione, verrà analizzato il lavoro del Milan che è stato fra i primi club a seguire un percorso del genere, anche con la Fondazione Milan e i suoi progetti".
GLI STUDI - "Il Milan è molto attento a queste cose e nel settore giovanile seguivano il nostro percorso di studi. Poi, quando ho raggiunto il diploma, il pensiero era concedermi un piano B nel caso non avessi avuto fortuna nel calcio, perché quando si esce dalla Primavera non si sa mai come può andare a finire. Inoltre al tempo stesso, perché non volevo rimanere confinato dentro a certi paletti a fine della carriera, che spero arrivi comunque fra più di dieci anni. Sono un ragazzo curioso e mi sono detto “Perché no?.Ci provo: mal che vada, abbandono”. Invece sono riuscito a conciliare le cose. Non so cosa farò dopo aver smesso, però avrò un’alternativa».
L’INSERIMENTO IN ROSSONERO - "Non ho trovato difficoltà, anche perché tanti compagni li conoscevo già avendo fatto i ritiri estivi sia nel 2020 che nel 2021. Conoscevo ovviamente l’ambiente, ma anche il modo di lavorare di Pioli, quindi è venuto tutto di conseguenza. Piuttosto, ci terrei a vincerlo anch’io lo scudetto anche perché sarebbe la seconda stella".