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    Milan, Pioli: 'Theo difficilmente dall'inizio, Kessie sta bene. Troppi gol subiti, sulla classifica...'

    Milan, Pioli: 'Theo difficilmente dall'inizio, Kessie sta bene. Troppi gol subiti, sulla classifica...'

    • Daniele Longo, inviato a Milanello
    Il Milan è con il morale a mille dopo aver ottenuto una vittoria importante sul campo del Bologna. I rossoneri hanno agganciato il Napoli in vetta alla classifica, ora c'è l'ostacolo Torino sulla strada di Stefano Pioli e i suoi ragazzi. Il tecnico emiliano presenta la gara con i granata nella consueta conferenza stampa della vigilia. 

    SUI GOL SUBITI: 'E' un aspetto da migliorare, dobbiamo essere più attenti dal punto di vista tattico. Una maggiore compattezza deve essere l'obiettivo per la partita di domani, anche se siamo una squadra in grado di fare sempre un gol in più degli avversari".

    SU COME COMMENTA LA CLASSIFICA: "E' troppo presto, nove giornate sono niente. E' giusto però che i tifosi siano contenti e orgogliosi di questa squadra. Ora pensiamo alla partita di domani e poi a quella successiva". 

    SU IBRAHIMOVIC E GIROUD INSIEME: "Le due partite in cui hanno giocato insieme erano particolari. In corso cambiano i match. Abbiamo caratteristiche diverse con loro insieme. Ora non sono al 100%, ma devono mettere continuità in allenamenti e partite".

    SUI CAMPANELLI D'ALLARME SUONATI NELLE ULTIME PARTITE: "Per me non siamo stati all'altezza solo nella gara di Porto, dovevamo fare meglio. In Italia ci sono avversari forti, come lo è domani il Torino. Lavoriamo tutti i giorni per fare sempre meglio e continuare a crescere. Siamo una squadra matura, anche per affrontare le difficoltà a gara in corso. Poi valutiamo bene le prestazioni, senza soffermarci sul risultato".

    SULLE POLEMICHE ARBITRALI: "Bisogna partire da una base solida, ovvero che gli arbitri siano in buona fede. A me interessa che ci sia uniformità nelle decisioni, nella partita. Ogni arbitro ha il suo modo, ma nei 90' deve esserci uniformità".

    TORINO, ROMA, PORTO E INTER SONO UN CROCEVIA IMPORTANTE: "Sarà così fino a dicembre. Gli impegni sono di alto livello. Anche giocare con squadre come il Torino è difficile. Sono forti e giocano bene. Ci sono difficoltà. Da qui a dire che è un bivio decisivo, siamo troppo lontani".

    SE SI ASPETTA UN BELOTTI CON MOTIVAZIONI DOPPIE LEGATE ALLA VOGLIA DI ARRIVARE AL MILAN: "Mi aspetto un Torino battagliero e propositivo. Non so nemmeno se Belotti se giocherà o meno, non è un mio problema l'atteggiamento con cui entrerà in campo". 

    SU POBEGA E UN FUTURO AL MILAN: "Tommaso sta facendo molto bene. Ha le caratteristiche giuste per il gioco di Juric, è in continua crescita". 

    SU COSA SI ASPETTA DAL TORINO: "Mi aspetto una partita in cui dovremo battagliare. Dovremo muoverci bene senza dare punti di riferimento". 

    SU TATARUSANU E UNA POSSIBILE STAFFETTA CON MIRANTE: "Sta crescendo, lui ha giocato poco ma sta facendo delle belle prestazioni. Mirante è un po' indietro di condizione, domani giocherà Tatarusanu". 

    SE KESSIE E TONALI POSSONO FARE I TREQUARTISTI: "Ad inizio partita no, perchè abbiamo Krunic e Maldini che sanno giocare in quel ruolo. E' importante avere tutti e 4 i mediani a disposizione".

    SU QUANTO E' IMPORTANTE LA PARTITA DI DOMANI: "Ogni partita vale tre punti. Quando affronteremo gli scontri diretti ci può stare di perdere qualche punto. Io sono convinto che vincerà il campionato chi farà più punti contro le altre squadre. Domani dovremo essere molto lucidi nelle scelte". 

    COSA SERVE AL MILAN PER MIGLIORARE ANCORA: "L'ulteriore step è arriva in alto fino in fondo. Siamo in alto da tanto tempo, l'anno scorso abbiamo perso dei punti. Servirà ancora maggiore continuità e pochi passi falsi. Dobbiamo vincere anche le partite sporche, quelle in cui non giochi bene. Abbiamo le qualità per ottenere i tre punti anche quando siamo in difficoltà". 

    SULLA POSIZIONE DI IBRA - ​"Non conta chi abbiamo tra le linee, ma dobbiamo starci. Abbiamo fatto un ottimo movimento nella prima espulsione del Bologna. Dobbiamo avere giocatori tra le linee, giocatori in profondità e aperti: se non sono sempre gli stessi, poi, significa che siamo ancora un po' più imprevedibili".

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