Milan, Pioli sul banco degli imputati: ora serve una svolta in Champions
Il Milan non c’è più. O perlomeno quello che aveva incuriosito nelle prime 7 partite di campionato. Spensierato, fresco e con tante soluzioni offensive diverse rispetto alla scorsa stagione. Dietro questo mese mese e mezzo di involuzione totale a tinte rossonere ci sono tante responsabilità del tecnico Stefano Pioli, fischiato insieme alla squadra per la prima volta dall’inizio del campionato.
FINE CICLO? - I 70000 di San Siro per 90 minuti sono rimasti svegli solo a fissa di una pioggia tanto fastidiosa. Colpa di un Milan al limite del soporifero: poche idee e personalità, al netto dell’annosa questione relativa ai tanti infortunati che hanno depotenziato l’undici titolare. Stefano Pioli ci ha messo tanto del suo con le scelte di Jovic dal 1’: l’ex viola è in una condizione fisica imbarazzante. Non ha convinto nemmeno Musah largo a destra sopratutto nella fase finale quando sarebbe servito altro e non il cambio con Romero a dieci minuti dalla fine. I tifosi sembrano sempre meno convinti delle scelte e si interrogano se non sia finito ciclo. Un interrogativo che potrebbe tormentare anche la dirigenza se non dovesse arrivare una svolta: la partita contro il PSG può diventare l’assist giusto, sempre se saranno bravi Pioli e i suoi ragazzi a trasformarlo.