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    Pioli: 'Quest'anno ho visto pochi milanisti. Si è parlato troppo di me e non ha fatto bene a nessuno. Con la Roma siamo stati presuntuosi'

    Pioli: 'Quest'anno ho visto pochi milanisti. Si è parlato troppo di me e non ha fatto bene a nessuno. Con la Roma siamo stati presuntuosi'

    • Daniele Longo
    Nemmeno il tempo di raccogliere i cocci della cocente delusione per l'uscita di scena dall'Europa League per mano della Roma che il Milan è chiamato ad un pronto riscatto, soprattutto a livello emotivo, nel derby di domani sera contro l'Inter. Una sfida che, in caso di 3 punti per i nerazzurri, porterebbe alla squadra di Simone Inzaghi l'aritmetica certezza del ventesimo scudetto, quello della seconda stella.

    ORGOGLIO - Stefano Pioli, investito dalle critiche successive alla debacle dell'Olimpico e ormai al passo d'addio dopo 5 anni in rossonero, si è presentato nella conferenza stampa della vigilia per rispondere alle domande dei cronisti presenti. Molte delle quali vertevano ovviamente sul suo futuro lontano dal Milan. "Questa è l'occasione in cui possiamo usare tutti i termini che crediamo. Orgoglio, responsabilità, appartenenza... Per la classifica, per l'uscita di giovedì, per il Derby che vogliono vincere per conquistare lo Scudetto davanti a noi... Qualcuno dirà orgoglio, altri motivazione o riscatto. Ma è una grande occasione. Mi aspetto il migliore Milan possibile. C'è chi dice che non abbiamo cambiato niente nei vari Derby che abbiamo perso: abbiamo provato a prenderli, ad aspettarli. Sono una grande squadra, vinceranno lo Scudetto, dobbiamo evitare succeda domani".

    SETTIMANA DIFFICILE - "E' stata una settimana di lavoro. Ormai è passata, c'è stata l'eliminazione e non possiamo più farci niente. Abbiamo preparato al meglio domani, non siamo felici, ma ci siamo concentrati su domani. Quando arriviamo convinti non sappiamo reagire alle difficoltà. Forse è stato un peccato di presunzione pensare che la Roma non potesse metterci in difficoltà. Se la squadra vive un momento difficile da tanto significa che la condizione e la qualità può stentare. Non era il nostro caso. Due partite in cui non siamo riusciti a giocare al nostro livello, né con qualità né con energia. Sono state due partite più equilibrato di ciò che si dice. Hanno avuto più qualità, tirando meno. Il primo gol preso è l'emblema di ciò in cui siamo mancati. Sulla respinta... Non essere andati avanti in Europa non è positivo. Domani dobbiamo essere tutto. Il livello è alto e dobbiamo giocare a livello migliore".

    REAZIONE - Stefano Pioli ha poi parlato della necessità della squadra di dare delle risposte sul piano caratteriale: "La squadra non deve giocare per me. Per se stessa, per la maglia, per la società e i tifosi. Non mi aspetto nulla. Mi aspetto una prova da squadra vera che vuole vincere. Le altre cose importano poco. Conta la prestazione e il risultato, non Pioli". A tal proposito, il tecnico rossonero non ha potuto sottrarsi alle domande circa le conseguenze a cui porterà il fallimento dell'ultimo obiettivo stagionale: "Una vittoria sarebbe importantissima per tanti i motivi. Di me non parliamo. Se ne parla troppo, da troppo tempo. Non ha fatto bene a nessuno, ma non a me. I tifosi e i giornalisti hanno il diritto di criticare. C'è chi l'ha fatto con rispetto e chi con meno. Io non posso farci nulla. La posizione della Curva Sud? La cosa più importante è che domani ci saranno 70mila tifosi che spingeranno. Il resto si affronterà. Non parliamo di Pioli, importa a pochi".

    POCHI MILANISTI - Le uniche risposte che Pioli non ha voluto dare in conferenza stampa sono state quelle relative ai bilanci della stagione, rimandati alla conclusione della stessa, e alle speculazioni su chi dovrà raccoglierne l'eredità da luglio: "Non tanti sono stati milanisti quest'anno. Non mettiamo il carro davanti ai buoi per certi giudizi e commenti. Non sono di mia pertinenza. Io conosco solo il lavoro. Cerco di dare il meglio e il massimo. Penso a vincere domani e le prossime. Poi si tirano le somme, poi vi dirò cosa penso della stagione. Cosa è successo perché, cose positive e negative. Se sarete d'accordo bene, altrimenti me ne farò una ragione. Ho sempre detto che ho dato tutto e ho ricevuto tantissimo. Mi sento ancora di dare tanto. A fine anno farò valutazioni e mi porterò via certamente qualcosa".






























    Sulla presa di posizione della Curva: "La cosa più importante è che domani ci saranno 70mila tifosi che spingeranno. Il resto si affronterà. Non parliamo di Pioli, importa a pochi".









     

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