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Milan, Pioli: 'Non mi piace il termine turnover, 4 o 5 cambi non modificano la mentalità di una squadra'
DISCORSO WALKAROUND - "La partita di andata ci ha dato un buonissimo vantaggio. Ho detto che abbiamo il destino nelle nostre mani ma che ancora non è finita e ci aspetterà una partita difficile. Soprattutto in casa il Rennes gioca con più intensità".
POST MONZA - "Potevamo fare meglio ma abbiamo commesso ingenuità che ci hanno penalizzato. L'abbiamo analizzata ma non può essere una serata storta a togliere certezze. Sappiamo quello che valiamo".
CONDIZIONI LEAO, KJAER E PULISIC - "Stanno bene perché era più la terza partita dove avremmo avuto un giocatore più affaticato"
JOVIC - "Sono valutazioni che si possono fare. Quando giochi 5 partite in 15 giorni... Non mi piace il termine turnover, si tratta di gestire. La mia volontà è quella di scegliere la squadra migliore per ogni singola partita".
IBRAHIMOVIC E LEAO - "Ibra è importante a prescindere, coi singoli e col gruppo: una presenza carismatica e attenta. Ha avuto tante di quelle esperienze. I suoi consigli sono molto importanti".
RISCHI DELLA SFIDA - "Il Rennes è una buona squadra. Hanno vinto domenica in campionato: sarebbe gravissimo pensare di aver già conquistato la qualificazione. Dovremmo gestire bene il vantaggio che non vuol dire non cercare di vincere la partita. Loro proveranno a rimontare e dovremmo essere molto pronti soprattutto a inizio partita".
CAMBI DI FORMAZIONE - "Noi lavoriamo per ottenere dei risultati e siamo giudicati. Sarebbe pericoloso a inizio stagione, non dopo 7 o 8 mesi di lavoro insieme. Se poi vogliamo tornare nello specifico di Monza, a inizio secondo tempo ho fatto dei cambi, ma non è stato per colpa dei giocatori che ho tolto che abbiamo perso la partita. Non penso che 4 o 5 cambi possano cambiare una mentalità di una squadra. Sono sempre gli episodi a indirizzare la partita".