Milan, Pioli: ‘Infortuni? Analizzati, miglioreremo. Camarda pronto'
Una vittoria per ripartire. È questo l’obiettivo del Milan che vuole mettersi alle spalle la crisi di risultati in campionato già a partire dalla sfida alla Fiorentina di domani sera alle 20:45 a San Siro. Stefano Pioli analizza così le varie tematiche in conferenza stampa.
Su Astori: "Domani ci sarà un'iniziativa importante organizzata da Fondazione Milan e dalla Fondazione di Davide Astori. Dobbiamo essere tutti partecipi".
Su come sta la squadra: "Mai come ora le parole servono a poco, servono i fatti e dobbiamo dimostrarlo domani. Dobbiamo dimostrare con i fatti che abbiamo capito gli errori che abbiamo fatto".
Su Camarda: "Il talento non ha età. Lui ne ha tanto. Il destino ti crea a volte certe occasioni. Dobbiamo aiutarlo. E' giovane, ma caratterialmente già maturo. E' felice di essere con noi ed è pronto a darci una mano se servirà".
Sulle critiche ricevute a livello personale: "Io lavoro, devo restare concentrato su quello che stiamo facendo. Lavoriamo per crescere, non per cercare un colpevole, ma per migliorare. Da ieri abbiamo preparato la Fiorentina. So benissimo cosa rappresenta il mio ruolo: tanti onori e tante critiche. Vado avanti con le mie idee, il mio club e la mia squadra".
Se è ancora convinto che sia il gruppo migliore: "In questi momenti ci possono essere due atteggiamenti. Chi cerca di costruire qualcosa di importante e chi cerca di rovinare tutto ed essere negativo. Io appartengo alla prima categoria. Resto con grande fiducia nei miei giocatori, non perché devo dirlo, ma perché lo penso. Siamo stati primi in classifica con merito, nelle ultime quattro non abbiamo raccolto ciò che potevamo".
Se domani è una situazione di emergenza: "Io non ho detto con positività, ho detto che dobbiamo dimostrare e abbiamo le qualità per dimostrare di essere competitivi. Il periodo non è stato quello che volevamo, siamo un po' in emergenza. Ma questi momenti si affrontano con compattezza e determinazione. Mettendo di più in campo. Dobbiamo mettere in campo una prova di alto livello contro una squadra che ci ha sempre messo in difficoltà".
Se ha rimpianti sulle scelte di inizio stagione se si ritrova a chiamare un 15enne: "I rimpianti si hanno quando non si prova. La società ha fatto di tutto per fornirmi una rosa competitiva. Ora siamo in emergenza in questo momento. Nella sosta abbiamo analizzato, sono sicuro che andremo a migliorare la situazione. Dobbiamo migliorare".
Se il Milan è ancora in lotta per lo scudetto: Mancano 26 partite, tante squadre si sentono in lotta per lo Scudetto, ci sono 80 punti circa. Non deve essere il nostro pensiero. Dobbiamo pensare solo a domani. Poi penseremo alla Champions e poi così di volta in volta. Dobbiamo tornare a vincere".
Sul grande numero di infortunati: "L'unico veramente cruccio che ho è che non siamo riusciti in questi anni ad abbassare il numero degli infortunati, tranne il primo anno. Siamo rimasti in media con gli ultimi anni del Milan, soffriamo di questo. Ogni anno abbiamo cercato di apportare miglioramenti, non abbiamo fatto sempre le stesse cose. Cerchiamo di fare di tutto. Facile dire che si poteva fare prima. Ogni infortunio va contestualizzato, ognuno ha la propria storia. C'è chi si è fatto male perché ha giocato troppo, chi poco, le Nazionali non aiutano. Non capitano solo a noi, ma i nostri numeri sono in negativo. Non abbiamo mai lavorato con situazioni così chiare, stiamo cercando di arrivare a un risultato migliore per diminuire questi infortuni. Domani recuperiamo Calabria, Loftus-Cheek e Pulisic, non Leao, Kjaer e Okafor è l'ultimo".
Se se la sente di chiamare il CT della Svizzera per dire che è da incoscienti far giocare tre partite in pochi giorni: "Io non chiamo i CT perché li rispetto e so che sanno cosa fare. Il problema sono i calendari. Non è un problema della Svizzera o di Okafor, ma di tutti. Bisogna fare qualcosa tutti insieme. Bisogna diluire i calendari".
Su Bennacer: "Sta bene, non ha avuto intoppi e sta bruciando le tappe. Farà un'altra settimana con noi e poi magari tornerà a disposizione".
Su Jovic: "Ci parlo tutti i giorni, sa cosa mi aspetto da lui e sa il suo ruolo. Ora conosce il nostro modo di giocare: ha tutto ben chiaro per dare il suo contributo".
Sull’errore da non rifare: "È la prima volta da quando alleno il Milan che i secondi tempi sono così penalizzanti rispetto ai primi tempi. L'errore è calare l'attenzione. E' un problema di qualità che può essere tecnica e di concentrazione".
Ha parlato con Ibra?:"No, so che era a Las Vegas e so che sta parlando con la società e la proprietà. Se Cardinale ha visto qualcosa di eccezionale in lui non si è sbagliato. Ibra, se dovesse tornare, sarà una risorsa importante".
Sono decisive queste prossime due partite?: "Penso solo alla gara di domani. Il mio futuro è incerto come lo è quello di tutti gli allenatori. Del domani non c'è certezza".
Maldini ha detto che aveva provato a prendere Messi. Ne aveva parlato con lei?:"No, non sapevo nulla".
Se manca una mente pensante in campo: "Ne ho parlato con i giocatori. Noi abbiamo sempre avuto un leader, cioè il nostro modo di giocare e il nostro spirito. Dobbiamo continuare a seguirlo".
Qual è il suo desiderio?: "Rivedere la squadra giocare per le qualità e le possibilità che le appartengono".
Come si gestisce la forza mentale della squadra in un momento così difficile?: "Ieri ho incontrato Velasco a Milanello. Il calcio è molto semplice, ma a certi livelli è molto difficile perché le situazioni cambiano in un attimo".
Domani quanto saranno importanti i tifosi?: "I nostri tifosi ci hanno sempre sostenuto. Noi dobbiamo giocare da Milan e con lo spirito giusto".
I tifosi vorrebbero una comunicazione più trasparente sul tema degli infortuni: "Noi comunichiamo tutto quello che succede, anzi forse comunichiamo anche troppo. Alcuni lo fanno molto meno di noi. Poi ciò che conta sono i risultati".
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