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    Milan, Pioli è senza centrocampo e punta: troppo facile prendersela con lui se i risultati non arrivano

    Milan, Pioli è senza centrocampo e punta: troppo facile prendersela con lui se i risultati non arrivano

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Prima c’è stato l’addio, previsto ma ugualmente doloroso, di Zlatan Ibrahimovic. Subito dopo c’è stato quello meno previsto, ma ugualmente doloroso per i tifosi, di Paolo Maldini. E infine, o peggio soprattutto, c’è stata la cessione di Sandro Tonali che nessuno, a cominciare da lui, poteva immaginare al fischio finale del campionato. Per motivi diversi, così, Stefano Pioli ripartirà senza tre preziosi punti di riferimento, in società, nello spogliatoio e in campo. E siccome quello che più conta è proprio il campo, la prossima stagione si annuncia per lui ancora più difficile, e di conseguenza rischiosa, della precedente in cui il Milan si presentava con lo scudetto sulle maglie, con tanti nuovi acquisti che teoricamente avrebbero dovuto rinforzarlo.

    Senza alcun aiuto da parte di De Ketelaere e compagni, con l’unica parziale eccezione di Thiaw, Pioli è comunque riuscito a raggiungere le semifinali di Champions League compiendo un secondo personalissimo capolavoro, visto che nelle gare contro il Napoli prima e l’Inter poi non ha schierato, per comprensibile scelta tecnica, nemmeno uno dei nuovi acquisti. Molto bene in coppa, meno bene in campionato, perché non bisogna dimenticare che il Milan è arrivato quinto alle spalle della Juventus penalizzata di dieci punti, il tecnico rossonero si è arrangiato – è davvero il caso di dirlo – con gli stessi giocatori con cui aveva vinto lo scudetto.

    Nella stagione che sta per incominciare, invece, rispetto al suo Milan campione d’Italia mancheranno due giocatori doppiamente preziosi, perché componevano il cuore del centrocampo: l’infortunato Bennacer e Tonali. E anche se Pioli è un aziendalista nel senso migliore del termine, tanto è vero che non ha mai fatto trapelare nulla sulle sue divergenze di opinione con Maldini in merito all’impiego di De Ketelaere, siamo convinti che nelle sue meritate vacanze alle Maldive non abbia brindato alla cessione di Tonali. In attesa di sapere se davvero non verranno ceduti gli altri gioielli di Casa Milan, con la scusa che “certe offerte sono irrinunciabili”, nella migliore delle ipotesi il tecnico rossonero dovrà ricostruire il reparto centrale, con la speranza che Loftus-Cheek non sia una versione aggiornata di Bakayoko, guarda caso anche lui arrivato la prima volta dal Chelsea nel 2018. Pulisic, Romero, Musah, Frattesi, Kamada e Reijnders sono gli altri nomi in lista d’attesa, ma in ogni caso Pioli dovrà lavorare più della stagione scorsa per trovare gli undici titolari e le prime alternative, in modo da competere in campionato e in Champions come aveva elegantemente chiesto a fine stagione. Con due certezze collaterali: in particolare una riguardante l’attacco perché, con o senza Tonali, la priorità nella campagna acquisti doveva essere la ricerca di un centravanti in grado di alternarsi con Giroud e invece fin qui il francese è rimasto ancora più solo di prima, visto che non ci sarà nemmeno l’illusione di schierare Ibrahimovic. E soprattutto con l’altra certezza, in generale, che riguarda le nuove responsabilità di Pioli, più coinvolto di prima nella scelta dei giocatori per il nuovo Milan targato Furlani-Moncada. Ciò significa che in assenza di risultati sarebbe ancora più facile per i tifosi prendersela con il tecnico, anche se è bene ricordare che non è Pioli a prendere le decisioni più importanti. Come si è appena visto con la cessione di Tonali…

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