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Milan, perché è ingiusto prendersela con Messias
In troppi non si ricordano che nel 2013 faceva il fattorino e giocava con lo Sport Warique, squadra di peruviani iscritta al campionato UISP. E senza andare troppo lontano, che l'anno scorso ha segnato 9 gol in Serie A con un Crotone poi retrocesso, che ora lotta per restare in Serie B. Messias non hai mai preteso nulla, i suoi traguardi li ha raggiunti solo con il duro lavoro, senza regali. E non hai perso l'umiltà e lo spirito di sacrificio. E' arrivato al Milan a 30 anni per volontà di Paolo Maldini, mica uno qualunque, e nel Milan ha dimostrato di poterci stare. Ha segnato 4 gol in campionato e 1 in Champions League, nella notte magica del Wanda Metropolitano contro l'Atletico Madrid.
In un anno è passato da lottare per difendere la Serie A a dare il suo contributo nella corsa allo scudetto. Catapultato su un altro pianeta, in uno stadio esigente come il Meazza, con tutte le pressioni del caso. La verità è che Messias del Milan può essere una risorsa, non può essere sempre il titolare che spacca le partite. Ma erano queste le aspettative un'estate fa?