Milan, ora Gazidis non ha più scuse: due mesi di smart working, se fallirà sarà solo colpa sua
Chiudere in maniera dignitosa questa annata è importante. Soprattutto è fondamentale ritrovare lo spirito di unità di intenti in società e in spogliatoio, quello che risultava evidentemente perso dopo l’ennesimo scisma societario. È impensabile che la squadra non ne risenta. Per questo motivo Gazidis, pur avendo già deciso i divorzi dei vari Pioli, Maldini e Ibrahimovic deve trovare il modo di chiudere questa stagione con una coesione da squadra. O almeno con una parvenza di essa. Ma la cosa più importante che spero abbia fatto l’amministratore delegato sudafricano in questi due mesi è preparare il futuro del Milan. Mi auguro che il suo “smart working’” sia stato finalmente davvero “smart” e che tutto questo tempo gli sia servito per pianificare al meglio l’organigramma della prossima stagione in tutti i minimi dettagli.
Spero che abbia raggiunto un’intesa con Rangnick su tutti i punti, anche quelli apparentemente meno significativi. Spero che questi due mesi siano serviti ai suoi fidati Almstadt e Moncada per coordinare nel dettaglio tutte le mosse di mercato in entrata e in uscita, tutti i rinnovi di contratto e le cessazioni. Spero che il team di Gazidis abbia approntato un piano di rilancio anche a livello commerciale e di marketing. Spero che i suoi uomini di fiducia abbiano cercato e trovato i modi per invertire la tendenza economica degli ultimi anni e per incrementare il fatturato, ovviamente dopo aver attutito il più possibile il devastante impatto dell’emergenza sanitaria. Spero che questi due mesi siano serviti a far lavorare senza la pressione dei risultati sportivi Gazidis e company. Stavolta l’ex dirigente dell’Arsenal sceglierà in tutto e per tutto metodi di lavoro e uomini di fiducia. Non scenderà ai compromessi di ex milanisti o bandiere per compiacere ai tifosi. Ma stavolta, almeno stavolta, se fallirà ancora non avrà più scuse. O bisognerà essere davvero bravi a trovargliene.