Milan, niente ansie sul mercato e solo fiducia in Maldini: se non ci sono soldi, la strategia giusta è questa
C’è solo una cosa peggio delle bufale di mercato ed è l’ansia da mercato. Fino a un mese fa nessuno conosceva Charles De Ketelaere, adesso sembra che se non sbarca domattina a Milanello non si possa più giocare a calcio in tutta la Lombardia. Io sono il primo che non lesina critiche al Milan e che cerca di essere obiettivo senza dover per forza scrivere o dire cose “gradite” alla società né tantomeno alla proprietà. Ma in questo caso davvero non riesco a capire quale sia il motivo impellente di avere questa fretta spasmodica di vedere il trequartista belga in maglia rossonera.
Un mese fa tutti erano convinti che il rafforzamento del nuovo Milan dovesse passare necessariamente da Botman e Sanches, ossia un difensore e un centrocampista. Io non ho mai creduto che questo Milan, che dopo gli anni delle spese “pazze” di Fassone e Leonardo è riuscito sempre a costruire squadre logiche a saldo di mercato “zero” o quasi, potesse destinare tutti quei soldi per un altro difensore centrale e un altro centrocampista. Dalla partenza di Calhanoglu, il grande buco nello scacchiere di Pioli era quello del trequartista ed era normale e logico ipotizzare che Maldini dedicasse la maggior parte delle risorse economiche per tappare quella falla. Anche per fornire maggiori soluzioni offensive a una squadra che, fisiologicamente, potrà contare sempre meno sul suo grande regista offensivo, cioè Zlatan Ibrahimovic. Era ed è normale pensare che si cercasse un trequartista di grande prospettiva e che si fosse disposti a investire su di lui una cifra importante, come era stato fatto tre anni fa per Leao, due anni fa per Tonali e l’anno scorso per Tomori. Questo è la volta del trequartista.
E il prescelto, mi sembra chiaro, è Charles De Ketelaere. Benissimo. Dopo la scelta c’è la trattativa. E purtroppo c’è la fretta di stampa e tifosi. È chiaro che Maldini sta facendo di tutto per trovare un punto di incontro con il Bruges per far sí che l’operazione, onerosissima per le casse rossonere, sia il meno dispendiosa possibile. E il tempo gioca a favore del Milan. Più ne passa più il Bruges deve abbassare le pretese. Certo, esiste il rischio che si infili qualche altra squadra interessata al giocatore, con il quale comunque il Milan vanta già un accordo. Ma questi sul mercato te li devi prendere, fanno parte del gioco. Certo, è più facile pagare sull’unghia tutti i soldi che ti chiedono per qualunque giocatore. Ma lo puoi fare se hai risorse economiche illimitate e se il tuo primo obiettivo è vincere, non equilibrare il bilancio. Entrambi i casi non fanno parte della storia attuale del Milan. Ci ricordiamo anche noi che il Milan di 35 anni fa comprava i giocatori ad aprile-maggio ma le risorse economiche erano davvero illimitate. I club chiedevano 19 per un giocatore, il Milan pagava 20 e lasciava il resto di mancia. Sorvoliamo invece sui giocatori strapagati nell’estate del 2017 dalla solita coppia gol Fassone-Mirabelli. L’assioma è semplice: quando hai i soldi, paghi subito e compri prima i giocatori. Quando non li hai tratti il piú possibile per abbassare il prezzo. Ed è quello che sta facendo, giustamente Maldini, per il belga.
Galliani quando aveva i soldi comprava in primavera, quando gli hanno tagliato i fondi si riduceva a fine agosto e si inventava i 3 giorni del Condor. Il principio è lo stesso. E Maldini fa bene a non farsi prendere dall’ansia di mercato, se può risparmiare qualche euro. Anche perché, diciamolo una volta per tutte, la favola dell’avere la rosa al completo nel ritiro estivo è un’utopia ricorrente tutti gli anni. È ovvio che qualsiasi allenatore vorrebbe avere tutti i giocatori a disposizione all’inizio della preparazione estiva, ma nel calcio moderno, da 30 anni a questa parte, non è così. E non mi pare che vincano solo le squadre che cominciano la preparazione con la rosa al completo. Ibra e Robinho sono arrivati alla seconda di campionato e non mi pare che Allegri si sia stizzito o che il campionato non sia stato dominato. L’enorme Kaká si è presentato a Milanello a fine agosto e nonostante fosse giovanissimo e arrivasse da un calcio totalmente diverso, ci ha impiegato un amen a diventare titolarissimo di quel Milan strapieno di campioni. Quindi, per cortesia, godiamoci l’estate e non roviniamocela con l’ansia da De Ketelaere. Ma soprattutto fidiamoci di Maldini. Altrimenti, scusate, perché eravamo “in ansia” all’idea che non rinnovasse il contratto?
Un mese fa tutti erano convinti che il rafforzamento del nuovo Milan dovesse passare necessariamente da Botman e Sanches, ossia un difensore e un centrocampista. Io non ho mai creduto che questo Milan, che dopo gli anni delle spese “pazze” di Fassone e Leonardo è riuscito sempre a costruire squadre logiche a saldo di mercato “zero” o quasi, potesse destinare tutti quei soldi per un altro difensore centrale e un altro centrocampista. Dalla partenza di Calhanoglu, il grande buco nello scacchiere di Pioli era quello del trequartista ed era normale e logico ipotizzare che Maldini dedicasse la maggior parte delle risorse economiche per tappare quella falla. Anche per fornire maggiori soluzioni offensive a una squadra che, fisiologicamente, potrà contare sempre meno sul suo grande regista offensivo, cioè Zlatan Ibrahimovic. Era ed è normale pensare che si cercasse un trequartista di grande prospettiva e che si fosse disposti a investire su di lui una cifra importante, come era stato fatto tre anni fa per Leao, due anni fa per Tonali e l’anno scorso per Tomori. Questo è la volta del trequartista.
E il prescelto, mi sembra chiaro, è Charles De Ketelaere. Benissimo. Dopo la scelta c’è la trattativa. E purtroppo c’è la fretta di stampa e tifosi. È chiaro che Maldini sta facendo di tutto per trovare un punto di incontro con il Bruges per far sí che l’operazione, onerosissima per le casse rossonere, sia il meno dispendiosa possibile. E il tempo gioca a favore del Milan. Più ne passa più il Bruges deve abbassare le pretese. Certo, esiste il rischio che si infili qualche altra squadra interessata al giocatore, con il quale comunque il Milan vanta già un accordo. Ma questi sul mercato te li devi prendere, fanno parte del gioco. Certo, è più facile pagare sull’unghia tutti i soldi che ti chiedono per qualunque giocatore. Ma lo puoi fare se hai risorse economiche illimitate e se il tuo primo obiettivo è vincere, non equilibrare il bilancio. Entrambi i casi non fanno parte della storia attuale del Milan. Ci ricordiamo anche noi che il Milan di 35 anni fa comprava i giocatori ad aprile-maggio ma le risorse economiche erano davvero illimitate. I club chiedevano 19 per un giocatore, il Milan pagava 20 e lasciava il resto di mancia. Sorvoliamo invece sui giocatori strapagati nell’estate del 2017 dalla solita coppia gol Fassone-Mirabelli. L’assioma è semplice: quando hai i soldi, paghi subito e compri prima i giocatori. Quando non li hai tratti il piú possibile per abbassare il prezzo. Ed è quello che sta facendo, giustamente Maldini, per il belga.
Galliani quando aveva i soldi comprava in primavera, quando gli hanno tagliato i fondi si riduceva a fine agosto e si inventava i 3 giorni del Condor. Il principio è lo stesso. E Maldini fa bene a non farsi prendere dall’ansia di mercato, se può risparmiare qualche euro. Anche perché, diciamolo una volta per tutte, la favola dell’avere la rosa al completo nel ritiro estivo è un’utopia ricorrente tutti gli anni. È ovvio che qualsiasi allenatore vorrebbe avere tutti i giocatori a disposizione all’inizio della preparazione estiva, ma nel calcio moderno, da 30 anni a questa parte, non è così. E non mi pare che vincano solo le squadre che cominciano la preparazione con la rosa al completo. Ibra e Robinho sono arrivati alla seconda di campionato e non mi pare che Allegri si sia stizzito o che il campionato non sia stato dominato. L’enorme Kaká si è presentato a Milanello a fine agosto e nonostante fosse giovanissimo e arrivasse da un calcio totalmente diverso, ci ha impiegato un amen a diventare titolarissimo di quel Milan strapieno di campioni. Quindi, per cortesia, godiamoci l’estate e non roviniamocela con l’ansia da De Ketelaere. Ma soprattutto fidiamoci di Maldini. Altrimenti, scusate, perché eravamo “in ansia” all’idea che non rinnovasse il contratto?